di don C.M. Paul, SDB
Nel suo intervento il presule salesiano ha parlato della necessità di costruire una “Banca del Pensiero” che porti al dialogo e al senso di co-appartenenza per poter lavorare per la pace. Egli ha sottolineato la necessità di promuovere la comunicazione inter-culturale, grazie alla quale si diviene in grado di comprendere l’altro, e di realizzare incontri fra le parti in lotta avvalendosi di “traduttori culturali”. Mons. Menamparampil ha osservato anche che è importante riunire le persone attorno a grandi valori e alti ideali e ha invitato ogni comunità a contribuire con le sue risorse perché, ha detto, “siamo intrappolati in un’inevitabile rete di mutualità, legati in un’unica trama di destino”.
Successivamente il dott. Pius V Thomas, del Dipartimento di Filosofia dell’Università dell’Assam, con sede a Silchar, ha invitato i partecipanti a parlare seriamente di pace e della risoluzione dei conflitti, attraverso un atteggiamento di apertura verso coloro che si ritengono i più estranei tra gli stranieri.
Il Preside dell’istituto di Golaghat, don Jose Palely, SDB, ha quindi informato che 37 istituzioni e università di tutto il Paese hanno voluto partecipare al seminario inviando un totale di 67 relazioni. E ci sono state anche cinque presentazioni da parte dell’istituto di Sonada.
I presenti al seminario hanno avuto l’opportunità di partecipare tre sessioni tecniche parallele, presiedute dal dott. Pius V Thomas, dal dott. Tarun Gogoi e dal Preside dell’istituto di Sonada, don George Thadathil, i quali hanno brevemente presentato le loro osservazioni sul tema e quindi risposto alle domande degli interessati.
Tra i numerosi ospiti e personalità presenti si segnala l’Ispettore di India-Dimapur, don Nestor Guria, che ha parlato della necessità di comprendere a fondo le motivazioni e le situazione di conflitto e di intervenire in modo significativo concentrandosi in particolare sull’educazione alla pace.
Fonte: Don Bosco India