Un primo incontro del genere si era realizzato presso l’UPS il 18 maggio, animato dal salesiano coadiutore Raymond Callo, membro del Dicastero per la Formazione, e dedicato all’accompagnamento spirituale personale, in linea con la scuola di accompagnamento salesiano che inizierà ad agosto a Torino e al Colle Don Bosco. Quell’incontro ha previsto anche una sessione pratica di direzione spirituale in gruppo, che ha permesso di avere un approccio esperienziale al tema.
Nell’incontro di venerdì 21, il Consigliere per la Formazione, don Ivo Coelho ha presentato il programma del sessennio del Rettor Maggiore e del Consiglio, nella parte che riguarda la Formazione. Nel momento di condivisione che ne è seguito si sono toccati punti importanti, come il processo di revisione della Ratio, la formazione specifica delle due forme dell’unica vocazione salesiana, la dinamica di grazia e libertà che è alla base di ogni forma di accompagnamento.
C’è stato poi un momento di verifica dell’esperienza del corso che i 10 salesiani provenienti da 10 Ispettorie e quattro Regioni salesiane stanno concludendo. Si è auspicato per il futuro un rafforzamento della dimensione salesiana durante i quattro mesi del corso, visto l’incoraggiante aumento di salesiani che vi prendono parte negli questi ultimi anni.
La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alla visita dei luoghi salesiani custoditi al Sacro Cuore, sotto la guida del sig. Cosimo Cossu, SDB.
Come ha sottolineato il Vicario del Rettor Maggiore, don Stefano Martoglio, durante la “buonanotte” conclusiva nella Camerette di Don Bosco, è oggi particolarmente illuminante guardare a Valdocco e al carisma del santo fondatore con i suoi occhi, così come lui lo contemplò a distanza nella lettera da Roma del 1884 e nei tanti avvenimenti e incontri che caratterizzarono la sua lunga permanenza, a più riprese, nella Città Eterna. Tramite questo sguardo si coglie quanto stava più a cuore a Don Bosco nella stagione della sua maturità, si percepisce la presenza di un’eredità spirituale e pedagogica da valorizzare sempre più.
Tanto più significativo diventa questo tesoro carismatico legato alla Basilica del Sacro Cuore nell’approssimarsi del 400° anniversario della morte di San Francesco di Sales –l’anno prossimo, 2022. È da lui, infatti, che scaturisce l’ispirazione profonda che anima il Sistema Preventivo e che fa dell’amorevolezza la sua espressione più caratterizzante. Ed è anche in San Francesco di Sales che si ritrova la radice prima della devozione al Sacro Cuore, tenendo presente che Santa Maria Margherita Alacoque, dalle cui esperienze mistiche, 51 anni dopo la morte del vescovo di Ginevra, la devozione al Sacro Cuore prenderà vita e si diffonderà in tutta la Chiesa, apparteneva all’ordine della Visitazione, fondato dal vescovo ginevrino insieme a Santa Giovanna di Chantal.
La regola e il patrimonio formativo delle Visitandine sono il frutto dell’accompagnamento del primo gruppo che il vescovo di Ginevra personalmente seguì, tutto incentrato sull’amore di Dio e sull’amore del prossimo. Il simbolo che lui stesso ha scelto per l’“Ordine della Visitazione di Santa Maria” è un cuore trapassato da due frecce, che simboleggiano appunto l’ardente amore di Dio e del prossimo.
Questa visita di formatori salesiani da tutto il mondo incoraggia a fare dei luoghi salesiani di Roma una sorgente permanente di formazione che rinnova la fedeltà allo spirito di Don Bosco, così come è stato consegnato negli anni della sua maturità, segnati da una grande apertura ecclesiale e internazionale, ispirazione particolarmente preziosa per questo nostro tempo.
