Secondo i dati delle Nazioni Unite, ci sono al mondo 71 milioni di persone costrette a fuggire e a cercare riparo lontano da casa; di questi, 26 milioni sono rifugiati. La Congregazione sta dando una risposta concreta a Palabek, in Uganda.
L’Uganda è il terzo Paese per rifugiati accolti, con 1,4 rifugiati, in particolare dal Sudan del Sud e dalla Repubblica Democratica del Congo. Da due anni i salesiani si sono trasferiti all’interno dell’insediamento di Palabek cercando di animare le comunità presenti: attraverso l’oratorio, la cura pastorale di 16 cappelle, una scuola tecnica e tanti altri progetti.
Don Martín Lasarte, SDB, e Marco Fulgaro, laico collaboratore del Dicastero delle missioni, si sono recati a Palabek a inizio gennaio per accompagnare la verifica del lavoro educativo-pastorale svolto e della vita di comunità di questi primi due anni, oltre che per programmare insieme i passi futuri.
A Palabek, dato che il confine è molto vicino, vivono 53.000 sud-sudanesi, fuggiti dalla guerra con il sogno di tornare presto a casa. Di lavoro da fare ce n’è tanto, come tanti sono i giovani: per accorgersene è bastato guardarsi intorno durante il torneo di calcio in corso in quei giorni, con 16 squadre, maschili e femminili, che si sfidano davanti a un numeroso pubblico proveniente da tutto Palabek (considerando che la strada all’interno dell’insediamento è lunga 20 km).
Una sfida importante per i salesiani è la formazione dei catechisti e dei leader giovanili. A confermarglielo, il giorno dell’Epifania, sono stati anche p. Sisto Oià, un religioso della Congregazione degli Apostoli di Gesù, che lavora nel distretto di Adjumani, vicino Palabek; e da mons. Sabino Odoki, il vescovo di Arua, responsabile dei rifugiati nella Conferenza Episcopale. I salesiani si sono aperti anche agli altri insediamenti, come Kyaka, ma le risorse pastorali a disposizione, ancora, non sono tante.
L’auspicio è che ai sei salesiani attualmente presenti a Palabek se ne possano presto aggiungere altri e che, insieme a laici e volontari, si possa ampliare questo prezioso servizio di promozione umana e evangelizzazione.