Benin – Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. In aiuto alle “vidomegon”

20 Novembre 2017

(ANS – Cotonou) – Si chiamano “vidomegon” e sono il retaggio di un’usanza coloniale. Anticamente erano bambine affidate dalle famiglie delle zone rurali ad un tutore, allo scopo di garantirne una migliore educazione e formazione. Ora sono piccole schiave. Vengono vendute dalle poverissime famiglie d’origine e impiegate come manodopera a basso costo. Nella Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che si celebra oggi, 20 novembre, tutta la Famiglia Salesiana s’impegna a ricordare che c’è ancora tanto lavoro da fare perché i diritti dei minori siano effettivamente tutelati e rispettati.

Le vidomegon sono vittime di violenze psicologiche e fisiche di ogni genere, vivono la loro infanzia lavorando come domestiche e cuoche presso case private e soprattutto vendendo e trasportando merci di vario genere nei mercati. È proprio lì che le vidomegon passano la loro vita, lavorando di giorno e dormendo di notte sotto i banchi, nella promiscuità più totale, sfruttate e molestate.

Le Figlie di Maria Ausiliatrice (FMA) sono attive dal 2001 nel mercato “Dantokpa” di Cotonou, in Benin, il più grande di tutta l’Africa. Ormai rappresentano un punto di riferimento fondamentale nella lotta per il rispetto dei diritti dei minori nel paese. Le loro azioni sono mirate alla reintegrazione delle vidomegon nella società e nella famiglia d’origine e il primo passo di questo lungo percorso avviene proprio al mercato, nella “Baracca Vidomegon” – uno spazio di accoglienza, in cui le bambine lavoratrici possono riposarsi, chiedere aiuto, trovare un momento di spensieratezza attraverso la partecipazione ad attività ricreative.

Ora le suore intendono dare forma ad un altro luogo di primo intervento nei pressi di Dantokpa: un dormitorio in grado di ospitare durante la notte 70 ragazze.

Il progetto prevede la costruzione di un nuovo edificio presso la “Maison de l’Esperance”, un centro di formazione rivolto alle ragazzine che hanno già iniziato a cambiare vita. L’obiettivo principale dell’iniziativa è garantire alle piccole un luogo in cui poter dormire in totale sicurezza, ma anche attività di sensibilizzazione e sostegno. Infatti, oltre ad avere un materasso comodo a disposizione, le ragazze saranno seguite da uno psicologo e da un’assistente che le aiuteranno ad elaborare i traumi che hanno subito e soprattutto ad aprirsi al futuro per diventare panettiere, cuoche, pasticcere…

In questo percorso di crescita e reinserimento sociale fondamentale è il ruolo delle ragazze che già frequentano la Maison de l’Espérance, e che si sono lasciate alle spalle un passato da schiave: sono chiamate a sostenere e ad accompagnare le nuove ragazzine che saranno accolte presso il dormitorio, in un circolo virtuoso di crescita ed emancipazione.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito di “Missioni Don Bosco”.

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