Brasile – I Figli di Don Bosco attivi nella tutela e nella promozione dei diritti dei popoli indigeni

18 Giugno 2024

(ANS - Campo Grande) – “Abbiamo fatto una scelta di Congregazione: non abbandoneremo mai la nostra presenza tra i popoli originari”. Con queste parole chiarissime, pronunciate a margine della 150° Spedizione Missionaria Salesiana (2019), il Rettor Maggiore dei Salesiani, Ángel Fernández Artime, oggi Cardinale, stabiliva in maniera perentoria e vincolante per il futuro l’impegno perenne dei Figli di Don Bosco in favore delle popolazioni indigene. Questo è particolarmente vero per la realtà del Brasile e l’Ispettoria missionaria di Brasile Campo Grande (BCG), dove l’impegno con i popoli autoctoni è una parte fondamentale del lavoro salesiano.

Nello Stato Brasiliano del Mato Grosso vivono 47 popoli indigeni con circa 26.500 abitanti. Le etnie originarie del Mato Grosso vivono da più di un secolo in un contesto di lotte per la conservazione dei loro territori, la cui biodiversità è sempre più minacciata dalle colture intensive e il conseguente uso indiscriminato di pe­sticidi e dall’estrazione di svariate risorse naturali da parte di proprietari terrieri, allevatori e minatori. Queste invasioni compromettono l’accesso a risorse fondamentali come alimentazione, salute ed educazione. Le popolazioni indigine praticano l’agricoltura di sussistenza, la caccia, la pesca e l’artigianato.

Creato nel 1972, quando la dittatura militare brasiliana assumeva come unica prospettiva sulla questione indigena l’assimilazione delle minoranze etniche nella società maggioritaria, il Consiglio Indigenista Missionario (CIMI) è un’organizzazione legata alla Conferenza Nazionale dei Vescovi che iniziò da subito a lavorare attraverso la sensibilizzazione ai diritti, promuovendo grandi assemblee con i popoli originari, in cui si tracciarono i primi contorni della lotta per la garanzia del diritto alla diversità culturale.

I salesiani sono presenti in Mato Grosso dalla fine dell’800 e sono attivi nel CIMI sin dalla fondazione. Ora, dal 2022, gestiscono un prezioso progetto che ha l’obiettivo di contribuire al rafforzamento dei processi di autonomia dei popoli indigeni, sostenendo i loro diritti originari al territorio e all’identità, alla sostenibilità economica, all’istruzione, alla salute e alle proprie forme di organizzazione, in completa adesione alle linee guida del CIMI.

Il progetto è strutturato per beneficiare direttamente 80 leader (uomini e donne) e 5.870 persone appartenenti a 10 comunità indigene insediate nel cuore del Mato Grosso (Bororo, Kayabi, Apiaká, Munduruku, Xavante, Chiquitano, Rikbaktsa, Nambikwara, Myky ed Enawenê-Nawê).

Articolato in diverse attività di formazione, sensibilizzazione e valorizzazione, il progetto coinvolge interamente tutti i componenti delle 10 comunità, dai capivillaggio alla gente comune. L’iniziativa intende migliorare la partecipazione e l’esercizio dei diritti per le popolazioni indigene, rafforzando il tessuto sociale ed economico di queste comunità per la conservazione del proprio patrimonio naturale e culturale.

I popoli indigeni affrontano pregiudizi e discriminazioni, e necessitano di assistenza per il riconoscimento dei loro diritti. Il numero crescente di professionisti indigeni e il rafforzamento del Movimento Indigeno sono potenziali risorse per la difesa dei diritti.

Per questo i salesiani non si stancano mai di stare al fianco dei popoli indigeni e di lavorare per il loro pieno riconoscimento e la loro emancipazione.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito: www.missionidonbosco.org 

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