Don Garcia ha anche incontrato l’équipe della pastorale e ha dialogato con i suoi membri in merito alla struttura della Delegazione di Pastorale Giovanile e le sfide che devono affrontare; il Consigliere Generale ha fornito loro una breve sintesi di alcuni aspetti della Pastorale Giovanile salesiana. Ha avuto poi una sessione formativa con i Direttori delle comunità, concentrandosi sul ruolo del salesiano nella comunità educativo-pastorale. In quest’occasione ha insistito sulle competenze del salesiano oggi, affermando che “quando la nostra persona è messa in ombra dal ruolo che rappresentiamo, c'è un cortocircuito. La vita consacrata cessa di essere una testimonianza di realizzazione personale e, quindi, di gioia”. Ai Direttori ha ricordato che “il salesiano deve essere una persona che sa capire e amare nelle ‘brevi distanze’, che sa guidare e sa aprire un futuro. Dobbiamo entrare nello ‘spazio aereo’ dei giovani e lasciare che loro entrino nel nostro, per accompagnare il loro processo di ricerca della fede e di discernimento vocazionale”.
Il Consigliere Generale ha anche celebrato diverse Eucaristie e ha condiviso diverse volte i pensieri del “buongiorno” o della “buonanotte” salesiani, nelle scuole e nei centri di formazione professionale, così come nelle case di formazione. In tali circostanze egli ha ripetuto più volte che “nella scuola salesiana abbiamo l'opportunità di costruire i nostri sogni. Questo ci mantiene vivi e motivati, attivi e pieni di energia. I sogni non vengono da sé; dobbiamo lavorare sodo per realizzarli, hanno bisogno di tempo e pazienza. Le decisioni importanti non possono essere affrettate. Ogni passo deve essere fatto con fiducia, ma anche con costanza, sapendo umilmente che non possiamo costruire la nostra vita su illusioni o soluzioni facili. Dio opera nella nostra vita attraverso un paziente lavoro di cesello. Non teme i tempi lunghi e non affretta i passi di chi cammina con Lui; non si lascia superare in generosità per portare a compimento l'opera che ha iniziato, anche attraverso modi che ci sorprendono”.
Don Garcia ha elogiato anche il grande lavoro dei salesiani nei nove Centri di Formazione Tecnico-Professionale e nelle 5 case di accoglienza per giovani migranti, quali modelli di apostolato che rispondono alle necessità dei giovani poveri che sono fuori dall’ambiente educativo salesiano. I 13 oratori e centri giovanili, d’altra parte, sono aree potenziali per rispondere ai bisogni dei giovani e per accogliere coloro che non sono membri regolari di gruppi giovanili strutturati. Molto apprezzati sono stati anche i programmi per i minori in conflitto con la legge (CICL, in inglese) e per i giovani adulti con disabilità (PWD).