Vaticano – I salesiani al summit internazionale “Sport for all”

13 Ottobre 2022

(ANS – Città del Vaticano) – Nei giorni 29 e 30 settembre si è tenuto in Vaticano, precisamente nell’Aula Paolo VI, il summit internazionale “Sport for all”, promosso dal Vaticano stesso, attraverso il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione, e dalla Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport, dal Comitato Olimpico Internazionale, dal Comitato Paralimpico Internazionale, dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, dall’UNESCO... e da varie organizzazioni sportive internazionali. Anche la Congregazione salesiana vi ha partecipato, venendo rappresentata da Diego Pérez Ordóñez, membro della Commissione Sport dell’Ispettoria “Spagna-Maria Ausiliatrice” (SMX), presente per conto del Settore per la Pastorale Giovanile salesiana.

Il motto del congresso è stato: SPORT FOR ALL, COHESIVE, ACCESIBLE AND TAILORED FOR EACH PERSON (SPORT PER TUTTI, COESIVO, ACCESSIBILE E SU MISURA PER OGNI PERSONA) e questo motto è stato il grande obiettivo che il Santo Padre ha chiesto a tutte le organizzazioni presenti, per garantire in tutto il mondo che nessuno, al di là della razza, dalla condizione ideologica, dalla situazione economica, della famiglia, dalla disabilità... sia lasciato senza l’opportunità di praticare sport o attività fisica; e che si uniscano le forze, gli sforzi, si creino comunità, reti, progetti, per garantire l’attività fisico-sportiva a tutte le persone del mondo, con particolare attenzione ai bambini e ai giovani.

In diverse occasioni si è parlato della dimensione cristiana e spirituale dello sport, di come lo sport aiuti il bene integrale della persona, sia fisicamente che psicologicamente, di come lo sport sia al servizio della persona, e di come uno sport responsabile e sano sia una testimonianza di speranza. Uno sport che in molte occasioni “salva” persone che hanno perso tutto, uno sport che serve come “rifugio” per molte persone quando stanno attraversando un brutto momento, che serve come “via di fuga” in situazioni di angoscia…

Allo stesso modo, è stato osservato al summit internazionale, lo sport è uno strumento di cambiamento, un riflesso della società e una forza trainante per la trasformazione, nonché un elemento molto importante per l’inclusione sociale. Per poter sviluppare tutto questo, è stato più volte reiterato l’invito a creare alleanze e reti per portare avanti progetti onesti e coerenti.

Mons. Melchor Sánchez de Toca, Segretario del Dicastero per l’Educazione e la Cultura, a cui compete il tema dello sport, ha insistito sul fatto che bisogna convincere la società della bontà dello sport, che bisogna unire i nostri sforzi e le nostre risorse, che lo sport porta alla felicità, a trovare il senso della vita, che produce gioia e quindi deve essere un diritto fondamentale per tutti. Ha trattato lo sport come un ambito di creazione di valori e di servizio alla società, uno strumento essenziale per la qualità della vita.

Nel discorso pronunciato dal Papa alla fine del Congresso, sono incise alcune frasi memorabili sullo sport:

–       Vi incoraggio a impegnarvi affinché lo sport sia una casa per tutti, aperta e accogliente. Vi sono vicino in questa missione e la Chiesa vi sostiene nel vostro impegno educativo e sociale.

–       Vi animo ad impegnarvi per la promozione di uno sport che sia per tutti, che sia “coeso”, “accessibile” e “a misura di ogni persona”. Un grande impegno, senza dubbio, una sfida che nessuno è in grado di portare avanti da solo. Ma voi sapete bene che per raggiungere obiettivi alti, ardui e difficili serve fare gioco di squadra, serve mettersi insieme.

–       La Chiesa è vicina allo sport, perché crede nel gioco e nell’attività sportiva come luogo di incontro tra le persone, di formazione ai valori e di fraternità. Per questo lo sport è di casa nella Chiesa, specialmente nelle scuole e negli oratori o centri giovanili.

–       La dimensione del gioco è fondamentale, soprattutto per i più giovani: dà gioia, crea socialità e fa nascere amicizie, e nello stesso tempo è formativo. Grazie allo sport si possono stabilire relazioni forti e durature. Lo sport è un generatore di comunità.

–       Se il mondo dello sport trasmette unità e coesione può diventare un alleato formidabile nel costruire la pace. Lo sport è un bene educativo e sociale e deve continuare ad esserlo.

–       Praticare uno sport può diventare una via di riscatto personale e sociale, una via per recuperare dignità!

–       Bisogna rimuovere quelle barriere fisiche, sociali, culturali ed economiche che precludono od ostacolano l’accesso allo sport, e insieme all’accessibilità deve esserci l’accettazione.

–       Così si promuove uno sport a misura di ciascuno e ogni persona può sviluppare i propri talenti, a partire dalla propria condizione, anche di fragilità o disabilità

Il congresso si è concluso con una dichiarazione internazionale che i partecipanti hanno firmato, assumendo l’impegno che il Santo Padre ha chiesto a tutti.

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