Durante la cerimonia di apertura don Owoudou ha approfondito l’argomento “Quali salesiani per i giovani di oggi?”, e ha esortato tutti a fare proprie le priorità della congregazione: l'identità, la formazione dei formatori, la collaborazione tra salesiani e laici, lo spirito missionario, l’educazione e lo sviluppo sostenibili.
Nel suo discorso programmatico, don George Tharaniyil, Direttore del Don Bosco Tech Africa (DBTA), si è concentrato su quattro aree chiave che devono essere incorporate per raggiungere gli obiettivi preposti: ricerca e innovazione, gestione della qualità, qualificazione dei salesiani e dei collaboratori laici, e lavoro in rete e collaborazioni. Inoltre, ha anche esortato tutti a cogliere le opportunità di miglioramento delle competenze offerte dal DBTA e ad utilizzarle per migliorare i Centri di Formazione Professionale (CFP) delle Ispettorie.
Diverse persone hanno poi portato i loro contributi. Il sig. Muller, ad esempio, ha sottolineato che i CFP necessitano del massimo livello di resilienza. Per questo ha esortato i dirigenti dei CFP a riconoscere i valori individuali del loro personale, e ha affermato che la pandemia costituisce un tempo per nuovi inizi, che richiede di ragionare con coraggio e spirito d’innovazione per un futuro migliore.
Steffen Möhlendick, Responsabile dei Progetti di Cooperazione di “Don Bosco Mondo”, ha sfidato i partecipanti a chiedersi se la loro offerta di Formazione Tecnico-Professionale è rilevante, efficace, efficiente, sostenibile e d’impatto, e ha ricordato l’importanza di armonizzare il piano economico, quello sociale e quello ambientale.
I rappresentanti di “Toolkit iSkills Kenya”, “Dolang – Cina”, “Festo Didactic” e “African Union” hanno fatto delle riflessioni sul futuro del lavoro, osservando che le competenze digitali e l'innovazione siano la strada da seguire.
Durante la settimana di lavori è stato ampiamente sottolineato il ruolo della governance dei CFP. Per evolversi, raggiungere la sostenibilità e migliorare la vita dei giovani, allora i CFP devono essere gestiti da personale qualificato e competente. In linea con questo, è stata accentuata la collaborazione tra salesiani e lavoratori laici.
E la condivisione delle buone pratiche ha rivelato che lo sviluppo delle capacità del personale dei CFP è vitale. Questo, ad esempio, è uno degli elementi che ha reso l’Istituto Tecnico Giovanile “Don Bosco” in Malawi, e la realtà di “Tech Don Bosco”, in Spagna, così vincenti nella loro missione per i giovani.
Anche i temi delle energie rinnovabili, le competenze ecologiche e dell’economia verde sono stati sottolineati durante l’assemblea, e le nuove Ispettorie salesiane ANN e AOS hanno presentato le loro migliori pratiche sull’uso dell'energia solare, che le ha aiutate a tagliare i costi del diesel, ridurre le emissioni di carbonio e migliorare la qualità dell'offerta dei CFP.
Pure le Figlie di Maria Ausiliatrice dell’Africa Est hanno presentato delle buone pratiche, e hanno rilevato l’importanza della parità di genere nella selezione dei tirocinanti.
Anche il ruolo del partenariato e delle collaborazioni è stato messo in luce, anche grazie all’intervento del signor Alfredo Garmendia sul progetto “Supporting Alliance for Africa Mobility” (SAAM).
Infine, il DBTA ha organizzato una sessione con i partecipanti su come salvaguardare i diritti dei bambini e dei ragazzi in Africa, considerato che essi sono al centro di qualsiasi attività portata avanti dai salesiani.