Mons. Camilo Fernando Castrellón Pizano, SDB, vescovo di Barrancabermeja, in un comunicato inviato a tutte le parrocchie, ha sottolineato che “è un impegno di tutti i Colombiani costruire insieme la pace… i parrocchiani sono chiamati ad impegnarsi perché la pace riesca a nascere nel cuore di tutti (…). Il paese sta vivendo un momento difficile ed è urgente disarmare gli spiriti e costruire insieme la riconciliazione”.
Un rapporto elaborato dall’ONG “Human Rights Watch” riporta che “le FARC e l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) continua a commettere gravi abusi contro i civili, tra cui omicidi, minacce, sfollamento forzato e reclutamento e impiego di bambini come soldati”. “Le FARC dal 1975 hanno reclutato illegalmente 11.556 bambini” ha detto il Procuratore Jorge Perdomo.
Senza dubbio, i Salesiani sono stati tra i più attivi nell’aiutare bambini e adolescenti e probabilmente sono tra le istituzioni con le migliori strutture in Colombia per accogliere i bambini che abbandonano la guerriglia.
“In 14 anni – spiega don Rafael Bejarano – abbiamo accompagnato 2.300 bambini che sono fuggiti dai guerriglieri e che sono stati catturati dall’esercito”. I minori sono stati accolti in due strutture, a Medellín e Cali, e il tasso di successo, vale a dire, di reinserimento sociale efficace, raggiunge l’85% del totale.
“Spesso gli adolescenti si rivolgono a noi tra i 13-14 anni e sono ancora analfabeti. In particolare le ragazze, spesso vittime di ripetute violenze e che hanno vissuto il dramma dell'aborto” conclude il salesiano.