Presentatevi brevemente, per favore.
Mi chiamo Stephen Stafstrom, ho 21 anni e vengo dalla Florida, Stati Uniti. Mi sono laureato lo scorso maggio 2018 presso l’Università della Florida Centrale. Per tutta la mia vita sono stato circondato da testimoni del “sì” alla chiamata di Dio nella loro vita: dall’esempio di mia madre come responsabile della Pastorale Giovanile nella mia parrocchia, al nome stesso della mia parrocchia, “Annunciazione”, l’idea di scegliere la volontà di Dio come indirizzo per la propria vita è sempre stata evidente; così ho cercato di vivere la mia vita di conseguenza.
Mi chiamo Matthew Nguyen, e anch’io ho 21 anni. Vengo dal Texas, Stati Uniti. Mi sono laureato alla “St. Martin University” nel 2017. I miei genitori sono emigrati in America quando erano molto giovani, durante la guerra del Vietnam e, di conseguenza, sono cresciuti in America, imparando l’inglese e assimilando la cultura statunitense. Non parlo vietnamita e ogni tanto ho pensato che avrei dovuto imparare un po’ di vietnamita per comunicare con alcuni dei miei coetanei. Tutto questo mi ha insegnato cosa significhi essere incapace di comunicare efficacemente con gli altri, ma anche la gioia di poter comunicare.
Come hai conosciuto i salesiani?
Stephen: È stato nell’autunno del 2017 che dentro di me si è come cristallizzata la chiamata a trascorrere un anno o più della mia vita in una missione all’estero. Da lì la mia storia diventa una storia di Dio, che mi apre la strada per farmi incontrare i salesiani. In breve, ho parlato con il cappellano del campus universitario, il quale mi ha suggerito alcune opzioni tra i programmi più noti, tra cui appunto i “Salesians Lay Missioners”. Durante la mia ricerca sui Salesiani, ho potuto parlare con un ex volontario del programma che aveva servito in Etiopia e Ruanda e la nostra conversazione non ha fatto altro che confermarmi che il carisma salesiano era quello in cui maggiormente mi identificavo. In seguito, lungo il mio cammino, ho ricevuto altre conferme da numerosi amici e conoscenti. In definitiva, è il Signore che mi ha messo in viaggio nella missione con i Salesiani.
Matthew: Quando sono andato all’Università di Saint Martin all’improvviso, mi sono trovato circondato da amici che erano infiammati dal desiderio di diffondere la fede, chiamati a fare di più per “essere santi”. Ma ho cominciato a discernere l’essere missionario solo un paio d’anni fa, quando ho incontrato all’università una mia devotissima, zelante amica, che era entusiasmata all’idea di condividere la sua fede con altre persone. Qualche tempo dopo mi disse che stava raccogliendo informazioni, tra l’altro, sui salesiani. Era da circa un anno che non sentivo più quel nome, e tornai a controllare i messaggi che avevo scambiato con mia madre per rendermi conto che era lo stesso programma di cui mi aveva scritto lei un anno prima. Mi viene da pensare che spesso le mamme sanno cos’è meglio per i loro figli.
Cosa ne pensi del corso introduttivo iniziale per i nuovi arrivati nella Visitatoria PGS?
Stephen: L’orientamento introduttivo di cinque giorni, guidato direttamente dal Superiore di PGS, don Alfred Maravilla, ha approfondito la nostra conoscenza della cultura e ci ha fatto apprezzare il modo in cui Don Bosco lavora con le tradizioni e i valori melanesiani locali.
Matthew: L’ho trovato come una boccata d’aria fresca che mi ha dato vita e pace in quella che sarà la mia casa per un po’ di tempo. Poter vivere semplicemente con i miei fratelli qui mi ha aiutato a capire che Dio era già qui e mi aspettava in questo luogo. Ora mi chiede solo di fare esperienza del suo amore e della sua misericordia in un modo nuovo. Questi primi 5 giorni che ho passato imparando, camminando, condividendo i pasti e ogni momento con le persone di qui mi hanno fatto sentire l’amore totale della Trinità. I miei fratelli e sorelle mi hanno accolto a braccia aperte. Non so se sono pronto, ma non ho più paura di seguire il mio cammino.
Cosa vuoi dire all’inizio di quest’esperienza missionaria?
Stephen: Ora che sono arrivato in Papua Nuova Guinea Dio ha ulteriormente confermato questa mia chiamata alla missione attraverso il sostegno, la gentilezza e l’accoglienza della gente e della comunità salesiana. Il Paese è bello e ogni giorno resto affascinato da qualcosa di nuovo, unico e meraviglioso.
Matthew: Se la missione è una chiamata, ho avuto l’opportunità di rispondere. E la Papua Nuova Guinea a sua volta mi ha risposto con un “ciao!” incoraggiante! Sono davvero entusiasta di continuare il mio dialogo con il Signore nell’incontro con ogni persona che mi offre accoglienza e affetto. So che abbiamo molto ancora da imparare e sono eccitato all’idea delle opportunità che avremo quest’anno per servire e approfondire la nostra fede. Riconosco che potrei avere più da ricevere che da dare. Desidero continuare a crescere nell’umiltà e comprendere più intimamente il valore della comunità. Spero che il mio servizio missionario aumenti la mia dipendenza da Dio e sviluppi le virtù della carità e dell’amore.
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