Oltre alla citata riflessione papale, negli anni si sono susseguiti vari ed importanti documenti della Santa Sede, fra cui la magna charta per archivisti e comunità ecclesiali, ossia “La funzione pastorale degli archivi ecclesiastici” (1997).
Un ulteriore sollecito alla Famiglia Salesiana perché accolga premurosamente tali inviti è venuto poi dall’evoluzione della disciplina archivistica – e dell’informatica messa a sua servizio – che ormai da decenni considera un archivio storico non come un insieme, più meno confuso, di carte vecchie, confinate in un oscuro angolo di un edificio, ma un “patrimonio” di memorie da tutelare costantemente, da ordinare scientificamente e da valorizzare sapientemente.
Dunque la documentazione prodotta dall’Opera salesiana va raccolta e disposta con vera intelligenza storico-archivistica, collocata in un ambiente adeguato per temperatura, umidità, luce, aria, pulizia…, e poi messa a disposizione degli utenti mediante i moderni strumenti di ricerca. Nell’Italia salesiana (ma non solo), la premura si trasforma in urgenza, dal momento che da tempo è avviato il processo di riconfigurazione delle Ispettorie e la chiusura di alcune case, con evidenti ricadute sulla riunificazione dei relativi archivi.
Proprio per dare un contributo ai responsabili di tutto ciò (redattori di documenti, archivisti, classificatori, custodi e valorizzatori…) e per dare seguito ai tre seminari “Scripta volant” promossi dall’Associazione Cultori di Storia Salesiana (ACSSA) a Madrid, Montevideo e Chennai di inizio secolo, dal 14 al 26 febbraio ultimo scorso l’ACSSA-Italia ha organizzato presso la casa salesiana “Sacro Cuore” di Roma un nuovo seminario di studio dal titolo: “Conservazione delle memorie storiche nelle Ispettorie Salesiane d’Italia”.
Gli interventi dei relatori, sacerdoti, religiosi e laici, grazie alla loro esperienza sul campo, sono stati accolti con estremo interesse dalla quarantina di partecipanti, per lo più Segretari e Segretarie ispettoriali, che personalmente hanno presentato la situazione, talora problematica, dei loro archivi, a fronte delle moderne esigenze storiografiche, tanto ecclesiali che civili.
Nell’ampia discussione finale l’assemblea è pervenuta alla condivisione di molteplici convinzioni, a determinate risoluzioni operative immediatamente applicabili dagli attuali addetti all’Archivio storico delle singole Ispettorie, e all’approvazione di precise proposte da avanzare agli Ispettori ed Ispettrici d’Italia, nonché ai responsabili degli archivi salesiani più importanti del paese.
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