Circa 6 milioni di persone hanno bisogno di aiuti urgenti; alcune di queste già adesso vivono in campi allestiti ad hoc per gli sfollati, ma i problemi sono tanti: pochissimo cibo, carenza di igiene e servizi igienici. Così l’effetto catastrofico dell’alluvione si protrae, perché nei campi per gli sfollati e nei villaggi alluvionati si diffondono malattie (febbre dengue, malaria, diarrea, epatite e tifo) e scarseggiano i medicinali per fargli fronte.
Alcuni Paesi e organizzazioni caritatevoli internazionali si sono già mossi per inviare aiuti, ma i tempi della solidarietà risultano lenti rispetto alle enormi necessità e alle impellenze. Inoltre, agli aiuti d’emergenza necessari per l’immediato, bisognerà affiancare anche il sostegno per la ripresa. Persino il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha lanciato un video di appello, e i media mondiali presentano l'alluvione in Pakistan come un'enorme crisi umanitaria causata dal cambiamento climatico: “Oggi il Pakistan, domani .... il tuo Paese”.
La “Don Bosco Education Society” riceve molte richieste di aiuto da parte di parrocchie, comunità, famiglie o exallievi di Don Bosco. La Delegazione salesiana del Pakistan, dipendente dall’Ispettoria delle Filippine Sud (FIS) ha previsto un progetto rivolto alla “Don Bosco Colony” di Jacobabad, per beneficiare 56 famiglie; a Sukkher, per 40 famiglie; e alla zona di Zahid, per altre 42 famiglie.
Anche la giovane Associazione degli Exallievi Don Bosco di Lahore è coinvolta in questa operazione. Gli aiuti immediati e urgenti sono costituiti da tende, kit per ripararsi, razioni alimentari, medicinali, coperte, contenitori per l’acqua, articoli da cucina e sapone.
Negli ultimi 20 anni in Pakistan i Salesiani di Don Bosco sono stati già di enorme aiuto in diverse, traumatiche circostanze: hanno aiutato la popolazione locale quando è stata colpita dai terremoti nel 2005, nel 2008 e nel 2010, portando aiuti di emergenza – cibo, ripari e medicine – oltre che aiutando nella costruzione di nuove case e scuole, in Belucistan e Sindh; e, ancora, nell’aiutare le vittime delle alluvioni nella regione del Sindh (2012); e nell’offrire assistenza umanitaria durante la pandemia di Coronavirus (2020-2021).
Per ulteriori dettagli è possibile contattare il Direttore del centro “Don Bosco” di Lahore, don Noble Lal: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.