Le attività della giornata si sono aperte con l’Eucaristia presieduta dallo stesso Rettor Maggiore e concelebrata dai sacerdoti dell’Ispettoria. Nell’omelia Don Á.F. Artime ha sottolineato l’importanza di cercare la felicità autentica e il desiderio che ogni educatore salesiano faccia la differenza nella vita dei giovani. “Se almeno un giovane ha cambiato vita, stiamo costruendo una storia di salvezza” ha affermato.
Il Rettor Maggiore ha poi rilasciato un’intervista alla troupe di “Canção Nova”, uno dei gruppi della Famiglia Salesiana.
Nell’ambito del Congresso sull’educazione ha posto in risalto l’esigenza di “ascoltare e accompagnare i giovani”. “Molti giovani hanno bisogno di noi, ma a volte non sanno come o non hanno il coraggio di dire: ‘Ho bisogno di aiuto’. Per questo i Salesiani e gli educatori devono avere occhi aperti e orecchie attente, come li avevano Don Bosco e Madre Mazzarello”.
“Dobbiamo essere amici dei giovani – ha continuato –. A volte hanno la necessità di una parola che sia quella di un ‘padre’ o di una ‘madre’. In molte occasioni della mia vita salesiana ho potuto vedere i giovani che avevano bisogno del mio aiuto come ‘padre’. Questa è l’arte di ascoltare e accompagnare”.
Nel pomeriggio ha visitato la “Casa Don Bosco”, che accoglie minori dai 12 ai 17 anni e, con il suo stile paterno, ha parlato e scherzato con i ragazzi, ha ascoltato le loro storie e li ha incoraggiati a continuare a studiare.
Successivamente è tornato al Congresso, dove ha partecipato a una serata culturale che ha previsto esibizioni di musica, danza e teatro realizzate da adolescenti e giovani di Belo Horizonte e Pará de Minas.
Ieri, 8 agosto, il X Successore di Don Bosco ha concluso la visita nella città di Belo Horizonte con una celebrazione eucaristica per i Salesiani dell’Ispettoria. Raggiunta Brasilia ha partecipato alla presentazione dei primi due volumi delle “Memorie Biografiche” tradotte in portoghese e ha avuto un incontro con i membri della Famiglia Salesiana.