“In tale contesto – prosegue la dichiarazione – ribadiamo che finora non ci è giunta da fonti credibili e autorevoli alcuna ulteriore informazione riguardo il luogo o la condizione attuali di don Tom. Perciò facciamo un sincero appello a tutti gli interessati a smettere di diffondere tali messaggi, non richiesti, fuorvianti e divulgatori di false indiscrezioni. Continuiamo intanto a pregare per don Tom, affinché il Signore lo protegga da ogni dolore e lo liberi dalle grinfie delle forze del male il prima possibile”.
Nei giorni scorsi don Valarkot aveva anche riportato all’agenzia UCANews che “dobbiamo essere pazienti con il sistema”, ricordando che un gesuita indiano rapito da terroristi in Afghanistan è stato rilasciato dopo 9 mesi.
Don Joseph Chinnaiyan, Vice-segretario generale della Conferenza Episcopale Cattolica Indiana (CBCI), intanto ha ribadito che la Chiesa indiana è in “contatto costante” con il governo indiano riguardo alla condizione di don Uzhunnalil e comunicato che il Ministero degli Esteri indiano “ci ha informati di aver intensificato gli sforzi per individuare il sacerdote”.