Italia – Arthur, dal Ghana all’Italia sfidando il mare

24 Febbraio 2016

(ANS – Camporeale) – Raccontiamo la storia di Arthur, uno dei 12 ragazzi accolti dal 1° ottobre 2015 presso la comunità di prima accoglienza “A Braccia Aperte” di Camporeale, vicino Palermo, uno dei progetti dei Salesiani per il Sociale (SCS/CNOS) a favore dei minori e giovani rifugiati, richiedenti asilo e non accompagnati. Assieme a lui ricevono accoglienza minori stranieri provenienti da Siria, Iraq, Eritrea, Somalia, Sud Sudan, Egitto, paesi dell’Africa sub sahariana.

Arthur ha 17 anni e non ricorda esattamente quando è partito dal suo paese, il Ghana. Primo di tre figli, con due sorelle più piccole e un padre cieco, a causa di un furto in cui era stato coinvolto – ma che non aveva commesso – viene ricercato dalla Polizia locale. Decide allora di emigrare.

Più volte alle dogane viene fermato e maltrattato da uomini che gli chiedono soldi. Con diverse difficoltà riesce a raggiungere Sebha (Libia) ma è aggredito con un bastone infuocato che gli ustiona un braccio. Prima della partenza per Tripoli viene rinchiuso in una stanza e mentre subisce violenze viene chiamata la famiglia per far ascoltare le sue grida e chiedere un riscatto. Lo zio riesce a inviare 1000 dollari e pochi giorni dopo Arthur lascia Tripoli a bordo di una piccola barca con 120 persone. “Se non ci mettevamo in fila e non eravamo veloci ci uccidevano. Due persone sono morte perché non rispettavano le regole” racconta terrorizzato. Dopo giorni di viaggio arriva al centro di primo soccorso di Pozzallo (Italia). Per Arthur inizia una nuova vita.

Grazie ai sostenitori e ai benefattori del centro di Camporeale, questi giovani possono vivere in un luogo sicuro e protetto, avere cibo e vestiti, chiamare i propri familiari, parlare con un mediatore; hanno iniziato un corso di prima alfabetizzazione e partecipano alle attività ludico-ricreative.

I minori stranieri non accompagnati in Italia sono una presenza costante. Si stima che nel 2015 ne siano arrivati oltre 10.000. Più della metà fanno perdere le loro tracce e sono a rischio di sfruttamento, traffici illeciti, privazione della libertà personale. Di fronte a tale situazione i Salesiani per il Sociale, attualizzando l’operato di Don Bosco, “dare di più a chi dalla vita ha avuto di meno” e dando risposta agli appelli del Papa e del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, hanno deciso di ampliare la rete di accoglienza con la costituzione di una nuova comunità a Camporeale, in un edificio oramai abbandonato a se stesso.

InfoANS

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