Nelle sue memorie Don Bosco ricorda una carestia che colpì la sua regione nei suoi primi anni di vita. Non si si trovava del cibo neanche a pagarlo oro e per quanto si sforzasse Mamma Margarita non riusciva ad ottenere un po’ di cibo per i propri figli.
Ella guardava gli occhi dei suoi bambini. Avevano sempre fame. E tanta paura. Non si perse di coraggio neanche per un istante.
Si alzò risoluta e disse: “Nei casi estremi si devono usare mezzi estremi”. Prese il coltello grosso e andò nella stalla. Con l’aiuto di Bernardo Cavallo uccise il vitello. E quella sera la famiglia Bosco poté mangiare carne a sazietà.
Antonio, già grandicello, si preoccupò: “Come faremo senza vitello?”.
“Qualcosa bisogna sacrificare per ciò che è veramente importante – fu la risposta –. Voi siete più importanti del vitello. Ci rimboccheremo le maniche e lavoreremo di più. Ci faremo aiutare. Insieme ce la faremo”.
Giovanni, masticava con gusto il suo boccone d’arrosto e ascoltava attento le parole della mamma. Non le avrebbe dimenticate.
È un esempio da ricordare, come suggerisce anche il poeta Virgilio, soprattutto in tempi di crisi, nei quali ci troviamo ad affrontare cambiamenti improvvisi e violenti che influenzano profondamente la nostra vita.
La paura e lo stupore sono le nostre prime reazioni: tutti siamo spaventati quando si verificano profondi cambiamenti o in caso di crisi. Tuttavia, anche in queste situazioni incerte possono sorgere grandi opportunità e, una volta che viene superata la paura e si comincia ad esplorare la nuova situazione, è possibile che si rivelino nuove abitudini e nuovi modelli, molte volte migliori e più efficaci dei precedenti.
Queste sono proprio le circostanze in cui si deve superare la paura e iniziare a camminare, come fece Mamma Margherita a suo tempo: quando viene quel momento e le indicazioni sono chiare, bisogna uccidere il “Vitello d’oro” che abbiamo costruito, anche se ci dà fastidio farlo, perché ci dà sicurezza. E come Don Bosco ha fatto molte volte, in questi casi dobbiamo mettere la nostra fede in Dio e fare il passo successivo: lasciarci andare, impegnarci e scegliere in base alle priorità.
Come affermava il noto studioso polacco Zygmunt Bauman, recentemente scomparso, “il mondo è un luogo dove tutte le dimore sono temporanee e mai eterne e stabili, e dove tutte le indicazioni stradali sono girevoli”.