Dal 7 Novembre al 7 Dicembre “Salesiani per il Sociale” ha preso parte alle Olimpiadi della Solidarietà, un’iniziativa di educazione alla cittadinanza attiva nata all’interno della rete Europea “Alliance” per rendere i giovani consapevoli delle questioni globali.
Concretamente essa ha comportato che i ragazzi dei centri salesiani di Modica, Locri e Novara devolvessero, per ogni ora di studio realizzata, 1 euro a favore di un progetto di solidarietà dell’associazione Reejer (Réseau des Enfant et Jeunes de la Rue – Rete di Educatori di bambini e giovani della strada). Grazie agli sforzi congiunti di tante istituzioni (anche di Francia, Germania, Finlandia e Marocco) la “Reejer” s’impegnerà a promuovere l’educazione di 330 giovani ragazze di Kinshasa, in Repubblica Democratica del Congo.
Un’iniziativa, dunque, che aiuta i bisognosi della Repubblica Democratica del Congo mentre educa alla solidarietà i ragazzi italiani.
Nello stesso filone s’inserisce l’iniziativa che invita ad “appendere all’albero di Natale tre speranze”: cioè pasti caldi, visite mediche e materiale scolastico per i giovani poveri e soli che i Salesiani accolgono su tutto il territorio italiano.
Grazie a questo progetto, in vista delle festività chiunque lo desideri può abbellire il proprio albero di Natale e la propria abitazione con degli addobbi solidali – personaggi natalizi realizzati a mano, stelle natalizie, decorazioni pendenti, piccoli presepi e altri decori – che sapranno portare aiuto e nuove opportunità a chi più ne ha bisogno: i giovani delle case famiglia, dei centri diurni, quelli dei gruppi appartamento (per i neo-maggiorenni che si affacciano alla vita adulta), i minori stranieri non accompagnati…
Per prenotare i propri regali, preferibilmente entro l’8 dicembre, è sufficiente compilare il modulo disponibile alla pagina: http://www.salesianiperilsociale.it/regali-natale-2016-salesiani-sociale/
I Salesiani per il Sociale credono nell’accoglienza, nell’accompagnamento, nell’educazione e nell’inclusione sociale dei giovani in condizioni di difficoltà, e lo fanno in Italia attraverso 31 case famiglia, 30 centri diurni e 17 centri di accoglienza.
https://www.infoans.org/index.php?id=2284&option=com_k2&view=item#sigProIdb2689d6a5c