Nel suo approccio globale alla salute mentale, pubblicato il 7 giugno 2023, la Commissione Europea ha sottolineato che la complessità e le crescenti sfide che la società europea incontra in materia di salute mentale e solitudine richiedono una strategia olistica che riconosca l’importanza della famiglia, della comunità, dell’economia, della società, dell’ambiente e della sicurezza. Essendo impegnata ad affrontare la crescente solitudine nell’UE, la Commissione ha lanciato un progetto pilota sulla solitudine nel giugno 2023. Secondo la Commissione, la solitudine è un problema complesso e diffuso che colpisce persone di ogni età e provenienza. La solitudine è considerata un fattore di rischio per la salute mentale e fisica ed è associata ad un aumento della morbilità e della mortalità. Può anche avere conseguenze negative significative a livello sociale ed economico. “La solitudine non è solo un problema privato e individuale – si legge nel rapporto –. Può ostacolare la coesione sociale e dovrebbe essere considerata un problema sociale e affrontata come tale. (…) Situazioni economiche favorevoli, così come la quantità e la qualità delle interazioni sociali, sono fondamentali quando si tratta di prevenire la solitudine”.
Inoltre, nel suo approccio globale alla salute mentale, la Commissione Europea sottolinea che i rischi psicosociali e lo stress legato al lavoro sono tra le questioni più impegnative della sicurezza e della salute sul lavoro. Di conseguenza, si è impegnata a presentare, nel medio termine, un’iniziativa a livello europeo sui rischi psicosociali sul lavoro, insieme all’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro.
L’Alleanza Europea per la Domenica – una vasta rete di più di 100 organismi impegnati a sensibilizzare sul valore unico della Domenica per la società e sull’importanza di un giorno di riposo comune – ha invitato i responsabili politici e le parti interessate ad una colazione parlamentare europea per discutere il ruolo del tempo libero sincronizzato come elemento per affrontare i problemi di salute mentale e la solitudine, ponendo come questioni:
– Quale impatto positivo può avere un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata sulla salute psicosociale e sul conseguente assenteismo legato alla malattia sul lavoro?
– Qual è l’impatto specifico del tempo libero sincronizzato sulla salute mentale, rispetto ai giorni di riposo libero sparsi durante la settimana?
– Di conseguenza, quale portata potrebbe avere un’iniziativa a livello europeo sui rischi psicosociali sul lavoro?
– In che modo un equilibrio efficace tra lavoro e vita privata e un tempo libero sincronizzato per i lavoratori possono ridurre la solitudine e l’isolamento sociale?
– Come si possono sostenere le persone nella ricerca di un migliore equilibrio tra lavoro e vita privata e nel contrastare la solitudine e l’isolamento sociale nella società?
– Come si può promuovere una maggiore partecipazione alle comunità sociali comuni, anche nelle aree delle attività culturali, religiose e sportive e del volontariato?
Parlare di salute oggi significa quindi sempre di più parlare anche di salute mentale, fuori e dentro i luoghi di lavoro.
Il 32% della popolazione globale ha una forma di disturbo mentale.
“Telus Health” ha condotto un sondaggio mondiale sulle tendenze nella salute mentale degli adulti occupati tra ottobre e aprile 2023. Il Rapporto Europa, che ha coinvolto sei Stati Membri (Francia, Germania, Spagna, Paesi Bassi, Polonia e Italia), evidenzia un declino della salute mentale dei lavoratori europei, con il 38% dei lavoratori ad alto rischio di problemi di salute mentale.
L’ansia risulta la condizione più diffusa, i problemi del sonno sono al secondo posto, seguiti dalla depressione.
L’indagine ha inoltre rilevato che i dipendenti di età più giovane, fino ai 40 anni, hanno il doppio delle probabilità di soffrire di ansia o depressione rispetto a quelli di età pari o superiore a 50 anni. Anche la situazione finanziaria ed il genere giocano un ruolo: le donne hanno un punteggio di salute mentale inferiore di 5 punti rispetto agli uomini.
Il tempo libero continua a rappresentare una sfida nella cultura del lavoro in Occidente. Gli attuali condizionamenti culturali ed economici alimentano l’idea che il percorso verso il successo richieda di sacrificare il tempo del riposo. Ma i dati sono inequivocabili: la pianificazione del tempo libero avvantaggia il benessere individuale, il successo professionale, le prestazioni aziendali e l’economia in generale.
Il tempo libero aiuta a ridurre lo stress, a entrare in relazione con gli altri e il contesto e quindi a contrastare la solitudine.
Prendersi cura della propria salute mentale è possibile. Come? Attraverso il giorno libero, cruciale per occuparci di sé, della propria salute mentale, della famiglia, delle amicizie e della comunità.
Le neuroscienze affermano che un cervello può ristrutturarsi in modo considerevole in base allo stile di vita e alle abitudini, non solo nei bambini, ma anche nei giovani e in età adulta. Uno stile di vita poco sano induce il nostro cervello a deteriorarsi ed invecchiare più precocemente, portandoci a disagi emozionali quali depressione, stati ansiosi, ipersensibilità al dolore e apatia.
Il benessere e la qualità di vita sono la risultante di tre fattori:
– un corpo in salute;
– una mente sana, in grado di integrare e regolare l’esperienza soggettiva;
– la capacità di stringere e mantenere rapporti significativi con gli altri.
Studi scientifici sulla plasticità cerebrale dimostrano come le relazioni siano in grado di plasmare struttura e funzionamento del cervello: attraverso il reciproco scambio l’individuo ha la possibilità reperire risorse altrimenti inaccessibili se vivesse isolato.
Non esiste quindi una ricetta universale per migliorare la propria qualità di vita, ma esistono una serie di pratiche che possono agevolare questa continua ricerca, perché aiutano ad equilibrare e integrare i tre livelli corpo, mente e relazioni.
D. J. Siegel, psichiatra statunitense, ne “IL MENÙ PER UN MENTE SANA” propone i MAGNIFICI 7 DELLA SALUTE per poter ottenere uno sviluppo cerebrale ottimale e migliorare la salute fisiologica, fisica, psicologica ed emotiva: il tempo della concentrazione, il tempo della interiorità, il tempo del gioco, il tempo del movimento, il tempo del sonno, il tempo della relazione, il tempo dell’ozio.
In Europa, 9 milioni di adolescenti e giovani sono alle prese con problemi di salute mentale, segnati principalmente da depressione, ansia e disturbi comportamentali. Il suicidio è la principale causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni ed è la seconda causa di morte tra i giovani; l’autolesionismo colpisce in Europa circa 1 adolescente su 5 e, in generale, l’ideazione suicidaria o il tentato suicidio.
Oltre 6 giovanissimi su 10 sostengono di soffrire di un disagio dovuto proprio al contesto in cui vivono. Da questa condizione scaturiscono attacchi di panico, alterazioni delle abitudini alimentari e del ritmo sonno-veglia e difficoltà di concentrazione nello studio. Un terreno fertile su cui proliferano irrequietezza, solitudine, rabbia verso sé o verso gli altri, con la conseguente necessità di “anestetizzarsi” per non pensare. In che modo? Rifugiandosi nel digitale.
Sono dati allarmanti che riguardano tutti e che spingono a non abbassare mai l’attenzione sulla prevenzione.
L’attenzione al benessere mentale delle persone è una priorità sia in termini di offerta che di “cultura istituzionale”, attraverso una strategia di lungo periodo che vede protagoniste le persone e il loro benessere psicofisico. Per questo va promosso sempre più il diritto ad amarsi prendendosi cura di sé e del proprio tempo, a disconnettersi da ciò che opprime per riconnetterci con se stessi, con gli altri e il mondo circostante, senza paura o timore di giudizio.