RMG – I missionari della 154ª Spedizione Missionaria Salesiana: Shivraj Bhuriya, dall’India (INB) alla Slovenia (SLO)

(ANS – Roma) – Le emozioni dell’invio della 154a Spedizione Missionaria Salesiana sono ancora fresche nella memoria di tutti coloro che amano e sostengono l’opera della Congregazione. Certamente, lo sono ancora di più nel cuore di chi ha ricevuto dalle mani del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, la Croce Missionaria: come il giovane salesiano in formazione Shivraj Bhuriya, di origini indiane, destinato a lavorare nel cuore dell’Europa, nell’Ispettoria “Santi Cirillo e Metodio” della Slovenia (SLO).

Puoi presentarti?

Mi chiamo Shivraj Bhuriya, appartengo all’Ispettoria di Mumbai (INB), provengo dall’India e ho terminato i due anni di tirocinio.

Cosa ti ha spinto a scegliere di diventare missionario?

La vita dei primi salesiani che sono venuti in India. Leggendo molta storia salesiana e soprattutto la vita e le lotte di Don Bosco, mi sono sentito chiamato. Don Bosco veniva da una famiglia semplice e povera, eppure ha potuto fare tanto. Perché allora non potrei farlo anch’io?

Hai qualche timore o preoccupazione nei confronti del nuovo luogo, della cultura o della gente?

Sono felice della mia destinazione, perché mi comporta sfide e difficoltà, le quali mi ricordano sempre Dio e che la vita non è sotto il mio controllo, ma che c’è Dio che si prende cura di me e dei miei bisogni. Ho bisogno di affidarmi sempre a Lui. Per questo non ho alcuna paura o timore riguardo al nuovo posto che mi attende.

Come hanno reagito familiari, amici e confratelli quando hai detto loro della tua vocazione missionaria?

Avevo preparato i miei familiari e amici con un anno di anticipo su questa scelta, quindi non ho avuto alcun problema. Quanto ai miei confratelli, ho ricevuto molto sostegno dal mio Ispettore, così come dai confratelli della comunità. 

Quali sono i tuoi progetti e sogni per la vita missionaria?

Non vado lì con i miei progetti e i miei sogni, ma per fare miei i progetti e i sogni delle persone che servirò, e per diffondere la buona novella del Vangelo attraverso le mie azioni quotidiane.

Hai in mente qualche modello di grande missionario di cui vuoi seguire lo stile di vita?

Sì, sono stato attratto da un grande missionario, Mons. Louis Mathias, molto noto per il suo lavoro. Mi è piaciuto molto, ad esempio, il motto che seppe dare per motivare i suoi compagni di missione: “Osare e sperare”. Io pure voglio seguire lo stesso motto per la mia vita missionaria.

Qual è il tuo messaggio riguardo ai giovani sulla scelta della vocazione missionaria?

L'unico messaggio che voglio dare è proprio questo, “osare e sperare”. Al resto ci pensa Dio.

InfoANS

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