Antonio María Javierre Ortás nacque a Siétamo, nella comunità spagnola dell’Aragona, il 21 febbraio 1921. Compiuti gli studi primari e secondari a Huesca, Saragozza e Barcellona, entrò nel noviziato salesiano di Girona nel 1939, ed emise la prima professione nella Società Salesiana di San Giovanni Bosco l’11 settembre del 1940. Frequentò i corsi di filosofia a Girona, Barcellona e Salamanca, di pedagogia a Girona e Santander, di teologia a Salamanca, Roma e Lovanio. Emise i voti perpetui il 6 gennaio 1946 a Salamanca e ricevette l’ordinazione sacerdotale il 24 aprile 1949 nella medesima città.
Avrebbe voluto, sull’esempio di Don Bosco, vivere la sua vocazione di salesiano a diretto contatto con i giovani in terra di missione, ma la Provvidenza lo chiamò ad altri incarichi. Così, fu apostolo nell’ambiente universitario e negli ambienti della Curia romana. Tuttavia, non perse mai l’occasione di svolgere la sua intensa attività spirituale nell’ambito essenzialmente teologico, ma anche in quello più ampio della cultura, soprattutto dirigendo gruppi di professori e religiosi e come cappellano degli studenti universitari.
Dopo aver ottenuto il dottorato in Teologia, dal 1951 al 1976 fu professore di Teologia fondamentale presso il Pontificio Ateneo Salesiano di Torino.
Fu chiamato come esperto dell’Episcopato spagnolo ai lavori del Concilio Ecumenico Vaticano II. Consultore del Segretariato per l’Unione dei Cristiani, per un triennio fu membro della commissione “Fede e Costituzione” all’interno del Consiglio Ecumenico delle Chiese. A diverso titolo partecipò alle tre conferenze mondiali dello stesso Consiglio, svoltesi a Nuova Delhi, Upsala e Nairobi. Inoltre, prese parte ad alcune conferenze di “Fede e Costituzione” e a quella di “Chiesa e Società” svoltasi a Ginevra. Infine, intervenne alle riunioni del Comitato centrale del Consiglio Ecumenico delle Chiese a Parigi, Ginevra, Utrecht ed Heraclion.
Ricoprì anche, dal 1959 al 1971, la carica di decano della Facoltà di Teologia dell’Ateneo Salesiano e quella di Rettore Magnifico, dal 1971 al 1974. Fu proprio durante gli anni del suo rettorato che il Pontificio Ateneo Salesiano (PAS) venne elevato al grado di Università Pontificia Salesiana (UPS), con sede in Roma.
Particolarmente intensa, in quegli anni, fu la sua attività accademica: in particolare, dedicò interi anni di studi e di insegnamento alla cattedra di teologia dogmatica ed al seminario ecumenico. Fu anche invitato numerose volte in diversi atenei a Roma e in altre città. Inoltre, fu ideatore, fondatore e segretario generale dei “Simposi” di teologia Fondamentale a Lovanio e Gazzada.
Il 20 maggio 1976 fu nominato da Papa Paolo VI Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica e Arcivescovo titolare di Meta, venendo consacrato il 29 giugno successivo – e avendo tra i suoi co-consacratori l’arcivescovo Rosalio José Castillo Lara, anche lui destinato alla porpora, qualche anno più tardi.
La sua salesianità la mostrò anche nella scelta dallo stemma episcopale, una raffigurazione del Sogno di Don Bosco delle due Colonne. In effetti, dai suoi scritti e dalla sua azione trasparirono sempre il grande amore a Maria Ausiliatrice e a Gesù Eucaristia (“Tutto è attratto da questo baricentro” scrisse in una delle sue lettere a Papa Giovanni Paolo II).
All’interno della Curia Romana, offrì il contributo delle proprie conoscenze ed esperienze a numerosi dicasteri. Svolse un’intensa attività di divulgazione teologica e di apostolato nel mondo della cultura, soprattutto attraverso gruppi di professori e di religiosi impegnati nei campi dell’educazione e, come cappellano, tra gli universitari.
Fu creato cardinale da Papa Giovanni Paolo II il 28 giugno 1988, e in ossequio alla sua provenienza religiosa gli venne assegnata come chiesa titolare in Roma quella di Santa Maria Liberatrice a Monte Testaccio, affidata alla cura pastorale dei salesiani.
Il 1º luglio 1988 fu nominato archivista dell’Archivio Segreto Vaticano e bibliotecario della Biblioteca Apostolica Vaticana. Mantenne questi incarichi fino al 24 gennaio 1992, data in cui fu nominato Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. Svolse questo servizio fino al 21 giugno 1996, per poi lasciarlo “‘in punta di piedi’, per dedicarsi al servizio che al contrario non si deve mai abbandonare: la preghiera” come disse di lui Benedetto XVI.
Malato e provato dalle cure, morì di infarto all’alba del 1° febbraio 2007, poche ore dopo aver celebrato una Messa solenne in onore di San Giovanni Bosco. Dopo i funerali presieduti dal Santo Padre, nella Basilica di San Pietro, è stato sepolto nelle catacombe di San Callisto.