Il più grande pellegrinaggio di fede della Patagonia è iniziato venerdì 25, con l'arrivo dei pellegrini a cavallo che, dopo aver percorso molti chilometri, sono giunti all'Edicola del “Parque Ceferiniano” per portare le loro offerte, i loro saluti e le loro preghiere davanti all'immagine tradizionale che viene venerata tutto l'anno.
Le attività religiose, culturali e ricreative sono proseguite sabato 26, giorno della ricorrenza liturgica della memoria del Beato. Il flusso di pellegrini è iniziato molto presto al mattino. Con l'avanzare della giornata, poi, il numero dei pellegrini è cresciuto ulteriormente, con centinaia di persone giunte per salutare il Beato. Ci sono state celebrazioni e Battesimi, mentre la sera c'è stata una preghiera accanto al fuoco, animata dalla comunità Mapuche. La giornata di sabato si è conclusa con un canto alla terra da parte dei giovani del centro sportivo di Chimpay.
Domenica 27, le attività sono iniziate con i primi raggi del sole, sulla collina della Croce del Quinto Centenario (sulla Strada Nazionale 22), con la preghiera e la supplica mapuche. Alle 9, l'imponente gruppo di persone ha iniziato il pellegrinaggio verso il “Parque Ceferiniano”, dove vi è arrivato dopo due ore di cammino. Alle 11 è iniziata la Messa su un altare preparato all'aperto.
La celebrazione è stata presieduta dal Vescovo salesiano di Viedma, mons. Esteban María Laxague, e concelebrata dai Vescovi Alejandro Pablo Benna (Alto Valle del Río Negro) e Juan Carlos Ares (San Carlos de Bariloche) e da sacerdoti provenienti da diverse parti della regione e del Paese. Tra loro, a concelebrare c'era il Superiore dell’Ispettoria dell’Argentina Sud (ARS), don Darío Perera, insieme a diversi salesiani delle comunità della zona.
Questa dimostrazione è stata, ancora una volta, una vera prova che, se si prega con fede, Dio opera nella vita delle persone.