RMG – La cura del Creato: il nostro impegno cristiano
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09 Giugno 2023

(ANS – Roma) – La creazione è un dono gratuito di Dio per noi. La bellezza del Creato riflette anche l’infinita bellezza del nostro Creatore (CCC 341). Ma contemplando la creazione, siamo anche sollecitati a chiederci quale posto diamo a Dio nella nostra vita e nella nostra società.

Il fondamento dell’insegnamento sociale della Chiesa è la santità intrinseca della vita umana e la dignità della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio (Gn 1,26). Il rispetto e l’onore che dobbiamo a Dio Creatore, si traduce nel rispetto per la vita umana e per la dignità di ogni persona umana, nonché nella cura dell’intero Creato. Pertanto, non proteggiamo la natura per sé stessa. Il nostro impegno nella cura della creazione di Dio non è una concessione a nessuna ideologia, né a gruppi di lobby. È piuttosto un’esigenza della nostra fede cristiana.

Dio creò l’uomo e la donna e li pose nel giardino “perché lo coltivassero e lo custodissero” (Gn 2,15). In effetti, Dio ha creato gli esseri umani per ultimi, perché devono esercitare la responsabilità per la salute della creazione di Dio. La creazione, infatti, non è nostra proprietà, né proprietà di pochi, che possiamo sfruttare a nostro piacimento. Siamo semplici amministratori, non proprietari. In quanto amministratori, siamo cooperatori dell’atto di Dio di creare e sostenere il mondo.

Essere amministratori della creazione implica l’impegno a salvaguardare l’ambiente. La nostra incapacità di salvaguardare responsabilmente l’ambiente causa il degrado ecologico, l’inquinamento, l’insicurezza alimentare e dell’acqua e i conflitti per la diminuzione delle risorse. Le gravi conseguenze della distruzione ambientale riguardano tutti noi, ma i poveri e i vulnerabili sono quelli che soffrono di più. Questa intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta richiede che la nostra cura per il creato includa la avvocatura (advocacy) per i poveri. Perciò, la nostra cura per il Creato non può essere disgiunta dal rispetto per la vita umana e dall’opzione preferenziale per i poveri e i vulnerabili. La giustizia sociale è infatti inseparabile dalla giustizia ambientale (LS 16, 139).

Dio ha destinato la terra e tutto ciò che contiene a tutti i popoli. È la nostra Casa Comune. A prescindere dalla religione, dalla cultura o dall’origine etnica, siamo tutti interconnessi e interdipendenti. Siamo parte della creazione e siamo in costante interazione con essa. Pertanto, dobbiamo prenderci cura della creazione e usarla per il bene comune di tutta l’umanità (GS, 69). Di conseguenza, è necessario lavorare insieme e creare reti comunitarie per la trasformazione delle strutture sociali ed economiche della nostra società, attraverso l’avvocatura per le questioni ambientali, sostenendo politiche e iniziative a livello locale, regionale, nazionale e globale che promuovano la sostenibilità ecologica.

Ma dobbiamo, soprattutto, riconoscere i nostri peccati e i nostri fallimenti personali e sforzarci di ristabilire la nostra relazione spezzata con Dio, con gli altri e con il creato. Solo questa “conversione ecologica” può trasformare i nostri cuori e le nostre menti e portarci verso ad un maggiore amore per Dio, per gli altri e per il Creato (LS 217-219). Questo si può esprimere in gesti significativi e piccole azioni  personali quotidiane, che portano alla protezione e al rinnovamento dell’ambiente: resistere alla cultura dell’usa e getta’ e optare per uno stile di vita più semplice, riciclare, differenziare i rifiuti, acquistare prodotti ecologici, risparmiare energia, piantare alberi, ridurre l’uso della plastica, usare di più i trasporti pubblici, usare più energia solare, diventare membri attivo del Don Bosco Green Alliance o del Movimento Laudato Sì. In effetti, non possiamo tardare. L’urgenza di prendere cura del creato è adesso!

Per la riflessione e la condivisione

Perché devo avere cura del Creato?

Che cosa farò concretamente per proteggere la nostra Casa Comune?

Don Alfred Maravilla, SDB

Consigliere Generale per le Missioni

InfoANS

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