Ad abbracciarlo, tra la sua gente, tantissimi bambini, molti giovani e meno giovani che il salesiano ha cresciuto, aiutato e istradato, e poi un gruppo di signore che, quasi commosse, ricordavano come negli anni passati don di Mauro le abbia coinvolte in numerose attività e in divertenti gite in montagna. “Ai ragazzi ha insegnato il mestiere – raccontano Rosaria, Giovanna e Pina – prendeva gli attrezzi e mostrava loro come fare, molti altri sarebbero finiti sulla strada, invece, grazie a lui si sono laureati e oggi sono medici, avvocati, persone perbene e con una famiglia”.
A don di Mauro è stata dedicata un’intera giornata di festeggiamenti: di mattina il pranzo con l’Arcivescovo di Catania, Mons. Luigi Renna e con i superiori dei salesiani di Sicilia; al pomeriggio, un momento di preghiera, con la Messa presieduta da Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo Emerito di Catania, che in occasione di questo straordinario traguardo ha detto: “Una vita lunga e laboriosa, quella di don Rodolfo. Mi ricordo i suoi 100 anni, quando gli augurammo un cammino longevo. Oggi vogliamo nuovamente augurargli di continuare nel cammino della vita perché è importante – ha aggiunto rivolgendosi ai bambini, tutti seduti in prima fila – capire che la vita è un dono del Signore. È il primo dono al quale ogni giorno il Signore ne aggiunge altri, a non finire. E per questo dobbiamo custodirla, difenderla, e mai disprezzarla o, peggio ancora, toglierla”.
Sotto il segno di Don Bosco, il 105enne salesiano ha sempre operato con amore per il prossimo e con passione, saggezza e vivacità. Un uomo davvero “illuminato”, che racconta col sorriso e con umiltà tante avventure ed episodi della sua vita. Nessun segreto della longevità, innanzitutto: “Una vita senza eccessi, ho agito sempre in modo sobrio, non ho mai esagerato nel mangiare e nel vivere” ha affermato.
E anche se è un grande appassionato di tecnologia, tanto che segue la Messa domenicale su un tablet, regalo dello scorso anno dei ragazzi, dice: “Mi viene difficile adattarmi alla mentalità dei giovani di oggi, diversi da quelli di 100 anni fa. Pensate che quando sono nato io non c’era nemmeno la luce elettrica”.
Nato a Militello, in Provincia di Catania, nel 1918, quando gli si chiede se conosce il suo concittadino più famoso, risponde: “Se conosco Pippo Baudo? Semmai è lui che conosce me! Da piccolo sono cresciuto con suo papà, l’avvocato Baudo. Facevo il chierichetto nella chiesa di Santa Maria e lui era un cristiano che dava l’esempio a tutti, veniva in chiesa ogni giorno e pregava. Ho un bellissimo ricordo. Quanto è nato Pippo io ero già grande e lontano da casa”.
Tra i tantissimi accorsi a festeggiare, insieme al Direttore dell’istituto, don Giuseppe Cutrupi, e al parroco, don Benedetto Sapienza, anche alcune personalità simbolo di salesianità, come Alfredo Petralia, Presidente dell’Unione Exallievi del centro “Don Bosco – Salette”; l’ex parroco, don Enzo Biuso; il sindaco di San Gregorio, Carmelo Corsaro; e il poeta Nunzio Rapisarda.
Simona Mazzone
Fonte: La Sicilia