La cerimonia di consegna dei diplomi è stata segnata dalla visita del neoeletto sindaco del Comune di Mahalaxmi, Hari Gobinda Shrestha, un amico di lunga data dei salesiani, fin dai tempi della fondazione dell'istituto. Egli si è rivolto alle studentesse invitandole a mettere a frutto la loro formazione e le loro competenze, e ha anche espresso la sua soddisfazione per il fatto che l’istituto salesiano offra questo programma di formazione ad un costo assolutamente accessibile alle donne, per lo più locali. Alle allieve, inoltre, è stata anche offerta una macchina da cucire ad un prezzo molto agevolato, in modo da aiutarle, ora, a mettere in pratica quanto appreso per poter conseguire un reddito, a vantaggio loro e delle loro famiglie e comunità.
Il programma della cerimonia ha previsto alcuni canti e danze culturali e la manifestazione dei ringraziamenti e della gratitudine ai formatori e all’istituto salesiano da parte degli studenti. In questa occasione, oltre al Direttore dell’Istituto “Thecho” Don Bosco, don Augusty Pulickal, e al sig. Philip Xavier, SDB, Preside del “Thecho” – che è stato lodato per aver organizzato il programma in modo molto efficiente – era presente anche il Direttore e Preside della vicina casa “Don Bosco Lubhu”, don Binu Jacob.
Attraverso le sue decine di corsi di formazione specifici per donne, l’Istituto “Thecho” Don Bosco ha formato finora circa 600 studenti nei corsi di sartoria e 310 studenti nei corsi per estetiste.
La presenza salesiana in Nepal, affidata alla cura dell’Ispettoria “San Giovanni Bosco” di India-Calcutta (INC), promuove l’educazione dei giovani poveri attraverso 4 opere canonicamente erette e un totale complessivo di 9 diversi centri, sparsi nelle regioni centro-orientali e dell’estremo occidente del Paese. I salesiani giunsero in Nepal negli anni ’90 del secolo scorso e come prima cosa avviarono una scuola superiore a Siddhipur, un villaggio del distretto di Lalitpur. Oggi sono una ventina, provenienti da diverse Ispettorie dell’India, e oltre che per l’impegno nell’educazione e lo sviluppo sociale e per la testimonianza di vita cristiana, si sono fatti ben volere dalla popolazione e dalle autorità locali per i preziosi servizi resi nella ricostruzione dopo i terribili terremoti della primavera del 2015, che causarono migliaia di vittime e ingentissimi danni, e per il sostegno ai malati di Covid-19 nella fase più dura della pandemia.
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