L’Ispettoria COM è dinamica, fraterna, con una grande diversità di opere nei settori di particolare predilezione salesiana, fedele al carisma, attenta alla Famiglia Salesiana, ben organizzata e strutturata nelle sue commissioni ispettoriali. Grazie alle opere che si concentrano in particolare sui più poveri e bisognosi, conta più di 1.300 dipendenti laici e molti più volontari che rendono l’Ispettoria una realtà con un grande potenziale.
La relazione finale che don García Morcuende ha presentato ai Salesiani è un’“enumerazione ordinata” dei punti di forza e delle opportunità, così come delle sfide che diventano appelli ad agire e che richiedono nuovi passi.
Composta da 18 comunità religiose diffuse in 12 diocesi, l’Ispettoria, con il lavoro di salesiani e laici, risponde con credibilità ed un impatto evidente alle necessità dei destinatari preferenziali nella realtà colombiana e nella Chiesa locale. I salesiani sono aperti e integralmente coinvolti nella società e nei suoi problemi. Si preoccupano del presente della società e dei giovani più vulnerabili. Spesso si collegano “dal vivo e in diretta” con le persone più semplici.
La visita non è un evento isolato, ma un processo di discernimento da cui tutti escono più forti. È servita a rafforzare i legami tra la Congregazione e l’Ispettoria, tra le comunità, qualunque sia la loro configurazione, e nel desiderio di continuare a fare dell’Ispettoria la casa comune di tanti giovani della Colombia occidentale.
Da parte sua don García Morcuende ha incoraggiato tutti i salesiani ad essere realmente consapevoli della rivitalizzazione della vita consacrata e del primato di Dio: “Prendiamo cura di noi stessi, per stare bene e vocazionalmente in forma. Se ci manca questa energia spirituale a guidarci, non saremo espressione di donazione a Dio, dimenticando il perché e il per come della nostra vita. Né l’inerzia delle posizioni, né la gestione delle opere devono diventare delle catene, né possono schiavizzarci o renderci invisibili. ‘Diventare quello che sono: un salesiano’ è più di un motto; è tutto un programma” ha manifestato il Consigliere Generale.
Don García Morcuende ha anche ringraziato tutti per il generoso lavoro e la disponibilità a realizzare il progetto salesiano, soprattutto in quest’anno in cui si celebra il 400° anniversario della morte di San Francesco di Sales. “Salesiani è il nome che ci identifica. Don Bosco ebbe questa felice idea di volerci mettere non solo sotto la protezione della Vergine Maria, ma anche sotto quella del Santo Vescovo di Ginevra. Il nostro Fondatore vide in San Francesco di Sales il tipico modello di attività instancabile e apostolica. Per questo lo scelse come modello per se, per la sua opera e per i suoi discepoli. Da un lato, l’energia apostolica; dall’altro, la dolcezza evangelica nel modo di esercitare questo apostolato” ha affermato, in conclusione.
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