Nel suo intervento don Miguel Angel García Morcuende, Consigliere Generale della Pastorale Giovanile, ha sottolineato l’importanza di utilizzare un approccio metodologico, una strategia efficace nel modello Pastorale Educativo Salesiano. Per questo ogni CFP deve scegliere lo strumento adeguato e compiere passi concreti per l’animazione, il coordinamento e la governance. Quindi ha rimarcato l’importanza della pianificazione, che permette di salvaguardarsi dalle influenze esterne e dal realizzare una missione autoreferenziale, e favorisce anche la corretta gestione dei conflitti.
Da parte sua don Alphonse Owoudou, Consigliere Regionale per l’Africa-Madagascar, ha chiesto che tutti abbiano un approccio e una visione positivi sulla sostenibilità dei CFP. Ha esortato i partecipanti a concentrarsi maggiormente sul futuro dei centri e dei giovani, affinché i giovani, quando escono dai centri salesiani, siano in grado di sostenere se stessi e la società. Inoltre, ha evidenziato il valore della solidarietà nelle presenze salesiane.
Il sig. John Njuguna, SDB, Vicedirettore del DBTA, che ha coordinato l’incontro, ha poi presentato una mappa concettuale sulla sostenibilità dei CFP, che guarda alla sostenibilità su due livelli: a livello globale e di istituzione. E parlando di questo secondo livello ha chiarito che la gestione delle risorse, i programmi di formazione, la governance e la gestione devono essere chiaramente definiti e praticati, al fine di promuovere CFP sostenibili. Inoltre, ha anche parlato dell’importanza di proporre idee di economia verde, che aiutino ad arrestare gli effetti dei cambiamenti climatici, e a monitorare lo sviluppo tecnologico globale, per essere sempre aggiornati.
Dopo un approfondimento sul valore delle fase analitica dei singoli CFP per l’elaborazione delle strategie più efficaci, e sui vantaggi di avere CFP sostenibili, è stato il turno di Steffen Möhlendick, responsabile dei progetti di “Don Bosco Mondo” che ha parlato di alcuni fattori rilevanti per conseguire la sostenibilità: lo sviluppo delle competenze del personale, il rafforzamento delle specificità salesiane nei CFP, la creazione di banche dati comuni e il lavoro in rete; e ha concluso illustrando alcune buone pratiche già attive nel mondo salesiano.
Infine, don TJ George, Direttore del DBTA, ha sottolineato la necessità che tutte le persone coinvolte in questi processi siano parte della Teoria del Cambiamento del DBTA, che aiuterà a fornire una formazione di qualità ai giovani e a motivarli ad essere loro stessi creativi e innovativi.
I 45 partecipanti – tra Delegati di Pastorale Giovanile, Coordinatori dei CFP, funzionari del Servizio al Lavoro, Responsabili degli Uffici di Pianificazione e Sviluppo, Direttori dei centri TVET e partner del DBTA – da parte loro hanno concordato sull’importanza di lavorare per la sostenibilità dei CFP salesiani.