Uruguay – Centenario della presenza salesiana a Salto: “Giovanni Cagliero rimase incantato dalla bellezza della baia di Montevideo”
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18 Giugno 2020

(ANS – Salto) – Quest’anno la presenza salesiana a Salto celebra 100 anni. Lunedì 8 giugno è stato ricordato l’arrivo dei primi salesiani, provenienti da Paysandú. Nella chiesa parrocchiale salesiana di Nostra Signora del Carmine si trova la tomba del primo salesiano che guidò la missione e la fondazione: don Agustín Aschieri Fraschieri (1978-1961), per più di quarant’anni Direttore e Parroco della presenza salesiana.

In una conferenza stampa, don Raúl García, Parroco della parrocchia salesiana di Nostra Signora del Carmine, ha espresso la sua gratitudine a tutti i salesiani e laici che sono passati per Salto facendo del bene. “Quando don Aschieri, il primo parroco, prese in mano la parrocchia, cent’anni fa seminò il seme salesiano. Poi l’opera salesiana a Salto è stata ampliata e ci sono oggi tre presenze: l’Opera Sociale Don Bosco, la Parrocchia e l’Istituto Salesiano. Queste opere hanno permeato la società e hanno plasmato generazioni di giovani”.

Guardando indietro nel tempo di oltre cento anni fa, sono stati ricordati i primi salesiani che lasciarono l’Italia con il solo scopo di “salvare le anime”. Infatti, nel 1875, con la Prima Spedizione Missionaria diretta in Argentina, inizierà una tappa importante nella storia della Congregazione. E quella Prima Spedizione, il 13 dicembre 1875, passò per Montevideo, diretta a Buenos Aires. Era guidata da don Giovanni Cagliero, che a detta di don García, rimase incantato dalla bellezza della baia di Montevideo, e poi dall’Uruguay e dalla sua gente. Aveva intenzione di incontrare il Vicario Apostolico, mons. Jacinto Vera, oggi venerabile, ma non poté farlo, poiché il presule era nelle campagne, preso ad incoraggiare nella fede i più umili e ad amministrare i sacramenti in un Paese dove i sacerdoti erano molto scarsi.

Don Cagliero, già da quel momento, capì che il carisma salesiano doveva essere seminato anche in Uruguay. Quel giorno, uno dei salesiani che lo accompagnarono a Buenos Aires, scrisse: “Che Dio conceda ai salesiani la felicità di aprire una scuola a Montevideo”.

In questo contesto di pandemia i festeggiamenti per i cento anni di presenza a Salto non sono stati spostati, ma celebrati, anche se in forma virtuale.

“Nonostante la situazione generata da Covid-19 la chiesa parrocchiale rimarrà aperta e sarà disponibile il libro del centenario in cui si può lasciare un messaggio e la propria firma. È stato disposto anche uno spazio attorno alla tomba di don Aschieri. Lì potremo fare un ricordo grato di coloro che hanno costruito questa storia”, sottolineano gli organizzatori.

Tra le attività per celebrare i cent’anni vi saranno la conferenza del Prof. José Luis Guarino, giovedì 25 giugno, trasmessa da diversi media virtuali; la visita alle comunità salesiane; una targa commemorativa sulle pareti. I festeggiamenti culmineranno domenica 12 luglio con la festa di Nostra Signora del Carmine, con la celebrazione dell’Eucaristia e la processione con la statua della Vergine in giro per la città, di cui è la Patrona.

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