Qual è stata la gioia dei fedeli nel tornare a celebrare insieme?
Dopo 60 giorni in cui non abbiamo potuto vedere l’Eucaristia con il popolo – a motivo di questa situazione che ci ha spinto a rivedere tante cose della nostra vita – è stata realmente una grande gioia! Penso che le persone abbiano voluto davvero ringraziare il Signore per questo dono: quando abbiamo ripreso la Messa con la gente, nell’omelia ho invitato a parteciparvi come se fosse di nuovo la nostra Prima Comunione, abbandonando le pesantezze e le lentezze dovute tante volte ad una partecipazione abitudinaria, di routine. Quello che percepisco è che adesso nel vivere le nostre liturgie vi siano davvero una qualità relazionale e una profondità spirituale maggiori.
L’Agnelli, con l’oratorio estivo raccoglie tantissimi ragazzi. Ma questa sarà un’estate “strana”…
Sarà un’estate “particolare”, forse un’occasione unica e speciale. Certo, con tante restrizioni, che ci stanno imponendo tanti cambiamenti: durante il periodo di isolamento sociale abbiamo dovuto interrompere ben 70 gruppi, tra oratorio, parrocchia, cinema e teatro.
Ora si sta ripartendo, solo con l’oratorio estivo, ma per noi è già tantissimo. Perché l’oratorio estivo vuol dire ritornare a dare una speranza ai ragazzi, che in questo momento hanno veramente bisogno di recuperare la loro socialità, di recuperare un rapporto sereno con i loro amici, oltre che con la loro famiglia.
“Giovani per i giovani” è una delle chiavi del Sistema Preventivo di Don Bosco. Come si stanno preparando i giovani animatori dell’oratorio?
Stiamo recuperando tutti gli aspetti “degli inizi”. Don Bosco iniziò in mezzo alla strada, senza sapere bene come muoversi, con tante persone che non lo capivano e quindi lo ostacolavano. La situazione che stiamo vivendo ci porta a chiedere agli animatori di vivere un’esperienza di missione. Che ci fa tanto bene! È un’opportunità grandissima per riscoprire le nostre motivazioni. Sappiamo che alle volte alcuni ragazzi si avvicinano al volontariato negli oratori estivi un po’ per caso, perché d’estate hanno più tempo libero… Ma quest’anno c’è una situazione totalmente inedita, che richiede un atteggiamento davvero simile all’atteggiamento missionario. E la missione è ridare ai ragazzi un luogo dove fare educazione, dove riavvicinarsi a Dio, dove essere accompagnati dopo questo momento di disorientamento. La sfida sarà garantire una qualità d’oratorio superiore a quella che abbiamo sempre dato!
Tutto questo si concretizza in attività particolari?
Diventerò praticamente il primario di un ospedale! Sarà realizzata un’area triage, dovremo misurare la temperatura all’ingresso, i genitori dovranno compilare autocertificazioni… Per molti ragazzi ovviamente la voglia di incontrarsi, di abbracciarsi c’è. Con gli animatori stiamo preparando tutta una serie di attività, non per impedirgli tutto questo, ma perché possano divertirsi, in serenità, ed imparare non solo le regole sanitarie, ma soprattutto il rispetto delle altre persone – che in questo momento passa anche attraverso attività “contro natura”. Perché è naturale e bello abbracciarsi, ci costa fatica stare lontani, ma l’insegnamento evangelico che vogliamo trasmettere è che lo facciamo per il bene dell’altro. “Rispetto le regole perché ti voglio bene”.
L’oratorio estivo dovrà anche supplire un po’ a quello che la scuola, nonostante la didattica a distanza, non ha potuto fare?
Tra i tanti “laboratori” che abbiamo immaginato ci sono anche alcuni pensati a questo fine, sempre mantenendo lo stile e le caratteristiche dell’oratorio. A mo’ di esempio: faremo un laboratorio in cui tradurremmo canti dall’inglese o da altre lingue, dove il testo del canto già avrà un messaggio educativo, e poi ci abbineremo una coreografia.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.oratorio.agnelli.it
Fonte: Salesiani Piemonte