di Romina Milanese
La festa è iniziata nel primo pomeriggio, con dei giochi che hanno coinvolto tanti bambini, ragazzi e adulti, dai gruppi di spiritualità salesiana agli scout, dagli abituali frequentatori dell’oratorio a qualsiasi ragazzino munito di buona volontà ed allegria.
L’oratorio per l’occasione si è diviso in tante zone gioco, dove i vari gruppi, formatisi all’inizio della festa, dovevano avventurarsi per trovare i vari laboratori. La particolarità dei laboratorio era che ciascuno di essi veniva animato da una diversa realtà oratoriano o parrocchiale, così che, oltre al gioco e al divertimento, i partecipanti avevano la possibilità di conoscere le varie sfaccettature della ultracentenaria realtà salesiana.
I visitatori hanno avuto così l’occasione di incontrare le realtà più antiche, come la banda musicale e il gruppo exallievi; o le meno conosciute dai giovani, come la Caritas e il gruppo missionario; o le comunità dei Salesiani, delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dei Salesiani Cooperatori…
La festa è poi continuata in chiesa con la celebrazione della Messa, presieduta dal Direttore e parroco della casa di Trieste, don Marek Slawomir Antosik. Nella celebrazione, dedicata a san Domenico Savio, sono stati ricordati i tratti della sua santità, validi ancora oggi: l’assiduità ai sacramenti, la devozione all’Immacolata, il grande desiderio di diventare santo, e il “segreto” per arrivare alla santità, che gli svelò lo stesso Don Bosco: allegria, impegno nei doveri quotidiani e fare del bene.
In queste poche parole è riassunta la promessa che durante la Messa diversi ragazzini hanno fatto, alcuni per la prima volta, per entrare a far parte del gruppo degli Amici di Domenico Savio (ADS). Per tutti i membri del gruppo è stato un momento emozionate per confermare la propria adesione a quegli ideali e per sforzarsi di essere in ogni situazione un buon esempio nella vita quotidiana.
Fonte: Salesiani Italia Nord-Est