I salesiani non si fermano e sono consapevoli che la situazione potrà essere invertita grazie ad una proposta educativa. L’ONG salesiana spagnola “Solidaridad Don Bosco” fa sapere dell’avvio della prima fase di costruzione del progetto “Ampliamento della scuola secondaria salesiana di Yaoundé”.
Secondo l’UNESCO, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, solo il 27% dei bambini del Paese è iscritto alle scuole elementari. Gli insegnanti devono impegnarsi per favorire la partecipazione degli allievi, data la realtà che li circonda e l’ambiente in cui vivono i bambini. La situazione della popolazione è complicata, perché insieme ai 271mila sfollati dell’estremo Nord del Paese, e ai 700.000 sfollati in Occidente a causa della violenza, i bambini e i giovani devono lasciare la scuola e camminare per sentieri incerti, senza la sicurezza di poter studiare.
Al fine di migliorare l’accesso a un’educazione di qualità per i giovani vulnerabili del quartiere di Mimboman, a Yaoundé, è stato progettato un edificio di tre piani che verrà costruito attraverso tre moduli e che comprenderà aule, laboratori e uffici.
Il progetto permetterà di aumentare il numero di giovani che riceveranno un’educazione; ed inoltre permetterà di completare il ciclo educativo, estendendo l’offerta educativa anche al baccellierato.
Il modulo centrale della struttura, che ha iniziato ad essere realizzato, avrà un totale di 12 aule completamente attrezzate. Approfittando della stagione secca - la stagione delle piogge in Camerun va da maggio a novembre - tutta la zona è già stata spianata e le fondamenta sono già state gettate.
Nei prossimi mesi la struttura dell’edificio sarà eretta e si prevede che prima dell’inizio del prossimo anno scolastico 2020-2021 esso sarà completo e pronto ad accogliere i nuovi studenti.
In questo centro salesiano, dedicato a Don Bosco, nel quartiere Mimboman di Yaoundé, lavora da 27 anni il missionario salesiano José Maria Sabé Colom. Il quale, insieme ai suoi confratelli, è fermamente convinto che in Camerun sia molto importante “che tutte le religioni siano coinvolte in un progetto educativo”, un tipo di ecumenismo che i missionari vivono ogni giorno. Come dice don Sabé Colom, questo “fa nascere l’amicizia tra musulmani e cattolici e, quindi, una società più solida”, e tutto questo risponde anche ad uno “stile di evangelizzazione”.
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