Da 60 Centri di Formazione Professionale (CFP) salesiani, circa 200 ragazzi e ragazze selezionati per le loro competenze e la creatività gareggiano in concorsi specifici per ciascun settore professionale. In palio, oltre al successo nella competizione, c’è soprattutto la possibilità di ben figurare di fronte ai numerosi addetti del mondo delle imprese che assistono alle prove.
Tra le principali finalità del Concorso vi è infatti l’approfondimento e il consolidamento del rapporto tra allievi, CFP e mondo del lavoro tramite le imprese del settore; la competizione, inoltre, permette anche di stimolare gli allievi a misurarsi su una prova, elaborata d’intesa con le imprese del settore, che rispecchia le competenze che l’allievo deve raggiungere al termine del percorso formativo; e in tal modo a promuovere il continuo miglioramento tecnologico e nella cultura d’impresa dei CFP e del settore.
Le prove sono state suddivise, a seconda delle competenze, in 7 settori professionali e in 3 aree trasversali; il concorso si è aperto nei giorni 19-22 aprile a Venezia-Mestre e a Verona, e dopo le tappe nei CFP di Torino, durante la prima settimana di maggio, sono in corso ora le ultime competizioni a Roma e Genova.
Questa proposta, denominata a volte “esercitazione”, altre volte “prova” o “capolavoro”, si colloca nel solco della tradizione salesiana. Già Don Bosco, con una chiara preoccupazione preventiva e con una esplicita finalità pratica aprì tra gli anni ’50 e ’60 del XIX secolo ben sei laboratori: calzolai (1853); sarti (1853); legatori (1854); falegnami (1856); tipografi (1861); fabbri (1862).