Si è concluso nel mese di febbraio appena trascorso il progetto di assistenza ai bambini a rischio di esclusione sociale, che “Solidaridad Don Bosco” ha sviluppato nella “Casa Mamma Margherita” di Lomé, capitale del Togo, insieme al centro locale dei Salesiani Cooperatori. Era iniziato, grazie al sostegno della Provincia di Huelva (Spagna), a gennaio 2018.
Ad alcuni dei protagonisti di questo progetto è stato chiesto di commentare lo stato di avanzamento del progetto e come ha avuto un impatto positivo sulla “Casa Mamma Margherita”. Blaise Kpeni, Economo dei Salesiani Cooperatori di Lomé, ha commentato che il progetto è andato a beneficio dell’intera comunità, perché ha facilitato l’accesso idrico, attraverso la costruzione di un pozzo e di un serbatoio d’acqua, due elementi fondamentali.
Lo stesso è stato fatto con la “recinzione dell’area orticola”, che contribuirà a nutrire e sostenere la casa. “Il progetto ha anche contribuito a sostenere economicamente la casa di accoglienza i bambini in circostanze difficili e a fornire un accompagnamento educativo per 12 ragazzi internisti e a 30 ragazze”.
Blaise ha lodato pubblicamente come molto positiva la formazione delle famiglie di questi ragazzi e ragazze, così come quella per i membri dell’associazione dei Salesiani Cooperatori e per tutti coloro che aiutano nell’accompagnamento dei minori.
Per Joseph Olipoh, educatore attivo presso la casa, “le esperienze acquisite sono molte”, e la formazione per gli educatori è stata molto utile, così come lo è stato “conoscere lo sviluppo psicosociale dei bambini e imparare ad educarli a secondo della loro età”.
L’educatore Akouvi, infine, ritiene che i bambini abbiamo molte necessità affettive e che, come diceva Don Bosco, “non basta amare, bisogna far loro sentire che sono amati”, perché “quando si sentono amati, aprono il loro cuore per raccontarti tutto ciò che gli è successo e ciò che li porta a fare cose inappropriate”.