RMG – A 30 anni dall’inizio carismatico mondiale del MGS: “I giovani necessitano adulti che siano pellegrini con loro…”

07 Settembre 2018

(ANS – Roma) – Trent’anni, esattamente nel 1988, in occasione delle celebrazioni del centenario della morte di Don Bosco, il Movimento Giovanile Salesiano è stato ufficialmente riconosciuto come Movimento Mondiale Giovanile Salesiano.

Per commemorare questa occasione, i due Consiglieri Generali per la Pastorale Giovanile, don Fabio Attard, SDB, e suor Runita Borja, FMA, hanno pubblicato un messaggio diretto ai giovani, ricordando la grande armonia tra l’identità del MGS e il cammino della Chiesa, in particolare, il prossimo Sinodo dei Vescovi sul tema Giovani, Fede e Discernimento Vocazionale.

“Il Movimento Giovanile Salesiano – dice don Attard – nacque dalla riflessione del Concilio Vaticano II, come un’espressione dei giovani di fare un cammino di fede e di crescita di gruppo. Nel ricordare i 30 anni, dobbiamo sottolineare, che questa è una esperienza carismatica, perché fin dall’origine è stata la forza dello Spirito che l’ha fatta nascere, crescere, generare, questo desiderio di un’esperienza di gruppo nelle nostre opere”.

“Oggi questa esperienza di gruppo sta crescendo - spiega don Fabio – sta rispondendo al grido dei giovani di sentirsi in comunità, però soprattutto in comunione, con un obiettivo chiaro: conoscere la persona di Gesù, crescere nella persona di Gesù”.

“Il Movimento Giovanile Salesiano (MGS) si compone di gruppi e associazioni che si riconoscono nella spiritualità e nella pedagogia salesiana, secondo la scuola di Don Bosco e di Madre Mazzarello”, si afferma nel Quadro di Riferimento per la Pastorale Giovanile. 

A 30 anni dal riconoscimento ufficiale come MGS dobbiamo ricordare che “il MGS non è un’associazione, ma è costituito dai giovani che appartengono a varie associazioni o gruppi, animati dalla Pastorale Giovanile Salesiana. Non è un’associazione, apre le porte tutti, posto che il suo servizio è diretto alla Chiesa e a tutti i giovani. Questo, di fatto, non ci impedisce di testimoniare Cristo, condividere il suo Mistero con altri giovani riuniti dalla stessa fede e annunciarlo con allegria a chi non lo ha accolto”. (pg.165)

C’è un grande bisogno di accompagnamento, perché c’è una capacità dei giovani di fare un cammino. “La necessità che hanno i giovani – spiega il Consigliere Generale – è di vedere adulti che siano pellegrini con loro, per aiutarli a conoscere, a amare e avvicinarsi di più a Gesù”.  

Il messaggio integrale è disponibile su: https://www.cgfmanet.org//documenti/allegati/2018/2018-09-03-30-anniversario-movimento-giovanile-salesiano-mondiale-ita.pdf

 

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