L’Ufficio dei Diritti Umani dell’IIMA lavora con le Nazioni Unite e collabora inoltre con la ONG Vides per svolgere le sue attività e al tempo stesso tempo per dare risalto al lavoro di tutta la congregazione a favore dei minori e dei giovani nei cinque continenti.
L’IIMA, nell’ambito delle Nazioni Unite, lavora anche per promuovere il diritto all’educazione, sollecitando i governi affinché rispettino gli accordi stipulati su questa tematica. Chiede poi che si intervenga preventivamente nelle situazioni più urgenti e, grazie ai cosiddetti eventi a latere (side events), presenta le buone pratiche realizzate dalla Famiglia Salesiana.
Per raggiungere questo obiettivo l’IIMA favorisce la presenza degli esperti delle Nazioni Unite, al fine di informare sulla situazione dei Diritti Umani nel mondo, offre la possibilità di partecipare alle riunioni più rilevanti dell’ONU e organizza corsi per far conoscere i procedimenti internazionali per la tutela dei Diritti Umani.
Dal 2009 ha organizzato 20 eventi a latere, incentrati sul recupero e l’integrazione dei bambini a rischio in Europa, Africa, Asia e America Latina. Un merito particolare è stato aver aiutato i governi a focalizzare l’attenzione sui giovani, sollecitandoli a prendere provvedimenti durante le sessioni del Consiglio dei Diritti Umani.
Dal 2009 ha organizzato 21 corsi di formazione (training course) a Ginevra, per 146 partecipanti provenienti da 53 Paesi, e ha presentato delle relazioni alla Revisione periodica universale dei Diritti Umani per almeno 46 Paesi, collaborando sempre con esperti e rappresentanti dei governi, che hanno mostrato la loro ammirazione per il lavoro salesiano.
Nell’ufficio collaborano giovani che hanno l’opportunità di svolgere i loro tirocini presso le Nazioni Unite e che condividono le loro vite con la comunità salesiana. Hanno collaborato 96 giovani, provenienti da 16 diversi Paesi di Europa, Africa, Asia e America.
Il metodo che garantisce il successo dell’IIMA e di Vides è la “denuncia positiva” che, in pieno stile salesiano, “mette in evidenza tutto ciò che di positivo viene fatto in quei contesti dove i più deboli vivono in situazioni più difficili”, come assicura suor Maria Grazia Caputo.