Il convegno è stato diretto da don Filiberto González Plasencia, Consigliere per la Comunicazione Sociale (CS), e da don Juan Pablo Abreu, membro del Dicastero.
Ad aprire il programma nella prima giornata è stato l’Ispettore INE, don Roberto Dal Molin, seguito dal Delegato per la CS INE e Direttore Dipartimento di Comunicazione dello IUSVE, don Mariano Diotto.
Successivamente, don González ha rivolto ai presenti una domanda forte: “Dove sono i Salesiani?”. Un richiamo imperativo alla vocazione dei presenti che, partendo dalla celebre “Lettera da Roma” di Don Bosco, ha fatto risuonare la necessità di adoperarsi verso una nuova socializzazione. Il Consigliere ha incitato i Salesiani presenti a ritrovare lo spirito di Don Bosco, andando alla ricerca dei giovani con i mezzi di comunicazione che oggi si hanno a disposizione, dove anche Internet e le reti sociali giocano un ruolo importante. Don González ha completato il suo intervento esortando ad usare nel modo corretto i nuovi media, ascoltando i giovani ed evangelizzando.
A seguire ha avuto luogo l’intervento di don Moreno Filipetto, Responsabile della Comunicazione dei Salesiani di Piemonte e Valle d’Aosta, che ha presentato, insieme a don Diotto, il nuovo documento per le comunicazioni sociali dal titolo, “I Salesiani e la rete”, a cura dell’Ufficio Nazionale italiano di CS: un volume che si propone di diventare una guida semplificata all’uso della comunicazione e dei moderni strumenti a disposizione, alla portata di tutti nelle varie realtà salesiane.
Nella giornata di venerdì sono stati presentati lo stato dell’arte e alcune buone pratiche della comunicazione pastorale delle varie realtà presenti. Ogni incaricato ha provveduto, attraverso presentazioni ed esposizioni, a spiegare a tutto il gruppo come comunica la propria realtà salesiana e con quali strumenti, tempi e modalità. La seconda parte della giornata è stata dedicata ad un momento culturale e di distensione, con la visita alla città di Padova.
A seguito delle prime due giornate di presentazione e di confronto, sabato e domenica si è passati alla formazione, con il supporto di alcuni docenti dello IUSVE. Durante la mattinata, il prof. Giovanni Vannini ha proposto un approfondimento sullo scenario del fare “comunicazione sociale”. Il focus è stato centrato, in particolare, sulle reti sociali e i loro usi, all’interno del cambiamento sociale e antropologico odierno. La lezione, totalmente in inglese, è stata accompagnata da slide illustrate e domande che hanno visto l’intervento di tutti i partecipanti, ampiamente coinvolti nelle tematiche.
Facebook, Youtube, Twitter, Instagram, Whatsapp, Facebook Messenger e on-line game sono stati affrontati, approfonditi e catalogati per caratteristiche e funzionalità, in modo da fornire ai presenti un prospetto più ampio delle possibilità di scelta degli strumenti comunicativi. Esposto inoltre al gruppo un primo approccio ai Big Data, quali strumenti utili per creare forme di evangelizzazione nella rete. Da qui l’analisi si è spostata ad uno dei mezzi comunicativi più usati, secondo un punto di vista anche antropologico, il cellulare/smartphone.
Nell’occasione è stato rilevato come anche per le reti sociali siano le persone e gli intenti a determinarne il buono e il cattivo uso. Per questo è stata ribadita la necessità di educazione e consapevolezza nel loro utilizzo, insieme alla coscienza degli adulti nel guidare le scelte dei minori e dei giovani, in rete e oltre la rete, fintanto che questi non possano acquisire competenze e conoscenze sufficienti. Anche nel pomeriggio di sabato, dopo tutte le nozioni apprese e affrontate al mattino, l’incontro è proseguito con una visita culturale, in tal caso a Venezia.
Nell’ultima giornata il prof. dello IUSVE Matteo Adamoli ha proposto un approfondimento sull’educazione e la formazione della persona attraverso la creazione di contenuti nella rete, seguendo la tecnica dello “storytelling” (raccontare una storia). Lo storytelling è una modalità di racconto della propria realtà, un nuovo modo di comunicare la propria missione nella rete. La creazione di contenuti nella rete per le realtà salesiane parte perciò dalla necessità di raccontare la storia delle opere delle Ispettorie e della loro proposta pastorale. Il “mercato socio-culturale” di oggi si basa su tale paradigma, per questo è importante che le varie ispettorie provvedano alla trasmissione dei valori salesiani attraverso la creazione di storie e di esperienze possibili.
A chiusura dell’incontro sono state proposte tipologie di trame differenti in base agli obiettivi e caratteristiche di diverse tipologie narrative.
“I professori della IUSVE sono stati molto bravi nelle loro presentazioni; la condivisione delle buone pratiche ha fatto vedere lo sviluppo creativo e coraggioso di
tante Ispettorie che fanno un serio investimento di personale e di risorse in questo
campo culturale, sociale e pastorale, sempre al servizio della missione salesiana” ha commentato a chiusura dell’evento don González.
Tra i punti di forza emersi dall’incontro, il Consigliere Generale per la CS ha inoltre annoverato la crescita del lavoro in équipe e in rete, una formazione strategica alla CS, la crescita nella qualità dei prodotti comunicativi, il protagonismo dei giovani nella comunicazione, gli esempi di successo di dispostivi tecnologi al servizio della vita spirituale (come le app per la preghiera)… Mentre, guardando al futuro, non resta che dare continuità ai temi trattati negli incontri, verificandone la ricaduta nelle attività concrete poi sviluppate; strutturare sempre meglio le dinamiche degli incontri e favorire la massima partecipazione e preparazione dei Delegati.
“Per noi tutti alla fine è stato chiaro che ogni nuovo mezzo di comunicazione ha sempre dato vita a una nuova forma di narrazione, che dobbiamo imparare per poter
comunicare con le nuove generazioni” ha quindi concluso il Consigliere Generale per la Comunicazione Sociale.
Fonte: Salesiani Italia Nord-Est