Cari amici,
ieri leggendo le notizie delle agenzie di stampa mi si è gelato il sangue nelle vene, notando che veniva comunicata l’interruzione dell’attività dei Salesiani a Damasco, a causa della situazione drammatica che sta vivendo la capitale siriana in questi giorni di intensi combattimenti. Solo quattro mesi fa eravamo a Damasco, loro ospiti. Rivedo i volti dei giovani che abbiamo conosciuto, dei Salesiani della comunità locale, degli adulti che gravitano attorno all’oratorio per i servizi di cucina, pulizia, manutenzione. Ad ottobre erano tutti pieni di speranza per la fragile tregua che c’era in quel periodo e tutti si auguravano che il peggio fosse passato. Purtroppo così non è stato.
Se il direttore - don Munir - e i confratelli dell’oratorio hanno deciso di chiudere la struttura per evitare ulteriori rischi per la vita dei giovani che lo frequentano, significa che la situazione è davvero drammatica. Come dimenticare le lacrime che sgorgavano abbondanti quando ci raccontavano della paura avuta durante i precedenti bombardamenti? Come dimenticare i nomi dei loro familiari che ci venivano da loro descritti prima che una granata o un colpo di mortaio ne facesse scempio? Come dimenticare la grandissima dignità e la fede autentica di queste persone, vittime innocenti, che non si fermavano a piangere sui drammi vissuti, ma erano pronti a raccontarti i sogni e le speranza per il futuro? Come dimenticare?
In pochi giorni sono tornati al terrore dei vetri infranti per lo scoppio di ordigni, alla mancanza di corrente elettrica per buona parte della giornata, alla carenza di cibo perché andare a fare la spesa è un rischio, e poi, dove comprare qualcosa? I mercati e i negozi faticano ad approvvigionare le derrate da vendere perché i trasporti sono quasi del tutto interrotti; le strade sono i luoghi più pericolosi…. Senza contare la forte pressione psicologica che la paura alimenta in tutti, compresi i Salesiani che non aprono le porte dei cortili ai ragazzi, ma continuano ad accogliere padri e madri di famiglia che vengono a bussare discretamente alla porta per chiedere un aiuto per poter mangiare qualcosa…
Per maggiori informazioni: www.missionidonbosco.org