di Andrea Parodi
Per mesi la Cappella delle Reliquie è rimasta chiusa al pubblico e ai fedeli. Un semplice cartello indicava generici “Lavori di restauro”. Ora, invece, con la traslazione dell’ultimo Rettor Maggiore mancante, al termine di lunghe e complesse pratiche burocratiche, si è completata un’operazione fortemente voluta dal Capitolo Generale Salesiano 28° della Congregazione e maturata nel tempo.
Don Cristian Besso, Direttore della basilica, ha spiegato che questa novità rappresenta non solo una modifica importante ad un luogo significativo per tutta la Famiglia Salesiana, ma anche una nuova realtà artistica e culturale, patrimonio (anche turistico) della città, forte al momento di una media di circa 5.000 visitatori al mese.
“Per i Salesiani il Rettor Maggiore è centro di unità di tutta la Famiglia Salesiana – aggiunge don Besso – la sua è una funzione carismatica di comunione; con questo nuovo ambiente non vogliamo creare un culto verso la loro singola persona. Questa realizzazione è un luogo caro, fortemente voluto per un desiderio di unità della grande Famiglia Salesiana, presente in tutto il mondo”.
Quando si entra nella basilica di Valdocco, a destra, vi è l’accesso alla “Cappella (o cripta) delle Reliquie”, uno dei luoghi di più alta spiritualità salesiana. Qui la Madonna, secondo la tradizione, ha indicato in sogno a Don Bosco nel 1845 il luogo dove i protomartiri torinesi della legione tebea - Avventore, Solutore e Ottavio - vennero uccisi nel III secolo e quindi dove erigere la basilica. Lì si conservano le principali tra le reliquie della Famiglia Salesiana, con al posto d’onore un frammento della Santa Croce.
È una cappella di inizio Novecento, decorata con motivi neoromanici. In questo luogo i Salesiani hanno cominciato a posizionare le sepolture eccellenti. I lavori sono durati quattro mesi e vi hanno preso parte dieci persone, coordinate nelle fasi di selezione dei materiali, taglio, rifinitura e posa d’opera. Il complesso è posizionato in un ambiente di circa 50 metri quadri, precedentemente adibito a sacrestia. La parete dove sono posizionate le sepolture misura 11 metri per 3 di altezza. Vi sono 12 lapidi. Sono sei quelle occupate, tutte unite sulla parte sinistra.
Due dei Rettori Maggiori, Michele Rua e Filippo Rinaldi, rispettivamente il primo e il terzo successore di Don Bosco, sono seppelliti ai due lati dell’altare. La loro posizione di riguardo è dovuta al fatto che entrambi sono beati (a differenza dei tre santi – Giovanni Bosco, Domenico Savio e Maria Mazzarello – che sono seppelliti in basilica, al piano superiore).
Il nuovo complesso tombale dei Rettori Maggiori salesiani è un ambiente molto luminoso e molto caldo, in cui sono stati impiegati tre tipi di marmo: il bianco di Carrara, predominante; il marmo grigio Carnico per l’ingresso e come delimitazione delle fasce perimetrali; gli inserti decorativi sono di marmo rosso Levanto. Tutto materiale scelto accuratamente in continuità con quelli utilizzati nella parte superiore della basilica. Al centro è posizionata una nicchia dove alloggia un crocifisso.
Spiega don Besso: “Si tratta di un’opera di inizio Novecento che arriva dalla sacrestia della basilica”. Le iscrizioni sul marmo sono molto semplici. A ricordare i sei Rettori Maggiori lì riuniti ci sono, a lato, altrettanti tondi dell’artista torinese Gabriele Garbolino Rù. Si tratta di bassorilievi in bronzo che riprendono, con grande realismo, il viso dei sei Rettori.
La Cappella delle Reliquie e il nuovo complesso tombale dei Rettori Maggiori sono aperti al pubblico, tutti i giorni dalle, ore 15 alle ore 18.
Fonte: La Stampa
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