Nel caso di Kochi sono stati 60 bambini molto piccoli – tra i 4 e i 5 anni di età, vestiti da Gesù Bambino – a scrivere al Primo Ministro, per richiedere il suo intervento per il rilascio di don Uzhunnalil. I bambini, che frequentano la chiesa del Sacro Cuore di Kumbalangi, hanno consegnato le loro lettere, scritte a mano in Hindi, Inglese e Malayalam al Parlamentare del Distretto di Ernakulam on. KV Thomas, a margine di una funzione.
I bambini nello scrivere i loro messaggi sono stati aiutati dai genitori e dai sacerdoti della chiesa; da parte sua l’on. KV Thomas ha detto che proverà a consegnarle al Primo Ministro il prima possibile. “Arriverò a Delhi martedì sera e cercherò di ottenere un appuntamento per Mercoledì o Venerdì” ha affermato.
Da parte sua la AICU, nella lettera firmata dal suo Presidente, Lancy Da Cunha, esprime l’angoscia della comunità cristiana per i lunghi mesi di prigionia cui è sottoposto il sacerdote salesiano. Afferma il Presidente dell’AICU: “Chiediamo il suo personale intervento e l’assistenza per garantire che egli ritorni il prima possibile nella madrepatria e in condizioni in piena sicurezza. Speriamo e preghiamo che Lei ci voglia sostenere”.
L’associazione di laici riconosce che “le circostanze sono molto più complesse rispetto ad altri casi di rapimento di indiani in Afghanistan. Apprezziamo gli sforzi compiuti dal governo dell’India e da altri per il rilascio del gesuita p. Alexis Premkumar, sequestrato in Afghanistan e liberato otto mesi dopo. Anche Judith D’Souza, cooperante cattolica indiana rapita nello stesso paese, è stata rilasciata qualche tempo dopo”.
Secondo i cattolici, “data la difficile situazione nella regione, crediamo che il Governo dell’India, con le sue enormi capacità di influenza e buoni rapporti con molti paesi del Medio Oriente, sia nella migliore posizione per garantire un intervento efficace per il rilascio di don Tom dalla sua prigionia”.
“Lanciamo un appello – conclude il signor Da Cunha – a Lei e ai suoi colleghi del Ministero per gli Affari Esteri ad adottare tutte le misure necessarie per assicurare la sua sicurezza e messa in libertà”.
Fonti: Manorama Online, AsiaNews