In considerazione delle sfide affrontate dai migranti irregolari, soprattutto giovani, e con il fondo assicurato da CEI/VIDES, i Salesiani di Don Bosco (SDB), in collaborazione con le Diocesi di Addis Abeba, Meki, Adigrat e Gambella hanno lanciato un programma nazionale da realizzare in tutte le loro scuole, comunità e centri giovanili, che si propone di contribuire alla riduzione dei giovani che entrano nei canali dell’immigrazione irregolare.
L’Ufficio salesiano di Pianificazione e Sviluppo (PDO) dell’Etiopia sta lavorando duramente per ridurre il tasso di immigrazione irregolare e il traffico di esseri umani.
Nonostante i rischi elevatissimi dell’immigrazione irregolare infatti, molte persone, soprattutto giovani, continuano a migrare irregolarmente e molti di loro finiscono così nelle mani dei trafficanti di esseri umani. Queste persone ancora scelgono di migrare, a rischio della morte, piuttosto che rimanere nel loro paese e cercare di guardare le opportunità lì presenti. I Salesiani, oltre a mostrare i pericoli e le conseguenze della migrazione irregolare e della tratta intendono anche sensibilizzare i giovani in questione, affinché sia possibile aiutarli a portare dei cambiamenti nelle abitudini di lavoro del loro paese.
Tra gli oltre 100 partecipanti al seminario si segnalano il cardinale Brehane Yesus, arcieparca di Addis Abeba, mons. Tesfaselassie Medhin, vescovo di Adigrat, mons. Abraham Desta, vicario apostolico di Meki, e mons. Luigi Bianco, Nunzio Apostolico in Etiopia. Dopo l’introduzione dei lavori è intervenuto il Salesiano coadiutore Cesare Bullo, che ha dato il benvenuto a tutti gli ospiti invitati.
Il prof. Ato Abera Tibebu, dell’Università di Addis Abeba, è stato uno dei vari relatori, ed è intervenuto sul tema “Immigrazione Irregolare/Fattori Push & Pull”; inoltre è stato mostrato anche un breve documentario realizzato da “Epic Media” sulla triste realtà della tratta.
Durante l’anno vi è stato un grande impegno per realizzare una campagna di sensibilizzazione sul tema della tratta e il seminario è certamente un utile strumento per rispondere ad alcune delle esigenze urgenti dei giovani d’Etiopia.
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