Cambogia – Ascoltare le voci dei popoli indigeni. La Dichiarazione Finale di “Voices” 2024

01 Febbraio 2024

(ANS – Kep) – Al termine della celebrazione dell’evento “Voices” in Cambogia, dedicato ad offrire una piattaforma di confronto e dialogo ai popoli indigeni di quel Paese, i gruppi partecipanti hanno rilasciato una dichiarazione congiunta. La riportiamo qui di seguito.

DICHIARAZIONE FINALE

Noi, rappresentanti di 8 popoli indigeni della Cambogia - Loun, Kbet, Toum Poun, Prov, Kachak, Kroung, Jarai e Kuy - ci siamo riuniti al centro “Don Bosco” di Kep, Villaggio Thmey, Comune di Prey Thum, Distretto di Kep, Provincia di Kep, il 27 e 28 gennaio 2024, in occasione dell’evento “Voices” (Voices of Cambodia Indigenous Peoples 2024), promosso dal Settore per la Comunicazione Sociale della Congregazione Salesiana, per ascoltare le nostre voci, meditare sulla nostra identità culturale, sulla nostra lingua, sulla nostra comunità e sul nostro territorio ancestrale, e per dare un messaggio all’umanità.

Noi, anziani e giovani indigeni, dichiariamo:

1. La nostra identità è legata alle nostre terre ancestrali. È il luogo in cui viviamo insieme, quello che riconosciamo come lo spazio delle nostre tradizioni, della nostra spiritualità e della nostra lingua. La perdita del territorio, in qualsiasi modo, può compromettere la nostra identità, i nostri diritti e la nostra stessa esistenza. Chiediamo a quelle persone e a quei gruppi che mettono in pericolo il rispetto delle nostre terre ancestrali di comprendere che la protezione di quelle terre significa anche la protezione delle fonti d'acqua, della purificazione dell'aria, del cibo e del vivere assieme come fratelli. Quando entriamo nel territorio di altri popoli, chiediamo il permesso e portiamo rispetto agli anziani e alle tradizioni di quei popoli.

2. Anche le nostre lingue sono un elemento importante della nostra identità indigena. È prioritario proteggere, difendere e promuovere le lingue indigene nei nostri territori e quando ci incontriamo in altri luoghi. Chiediamo sostegno e stimolo per promuovere le lingue indigene attraverso le scuole e i media, nonché per formare gli insegnanti indigeni a creare sistemi scritti e altre modalità di sviluppo, sopravvivenza e persino ripristino delle lingue.

Comunità

3. L’educazione, i servizi medici e l’uso di strumenti tecnologici come Internet appartengono ai nostri diritti e aprono opportunità positive per difendere la nostra identità, proteggere le foreste e garantire la nostra dignità. Ci aspettiamo che questi elementi possano essere garantiti e promossi, soprattutto per quei gruppi indigeni che sono più emarginati nell’uso di tali servizi.

4. È importante preservare la cucina tradizionale dei popoli indigeni perché è sana e tradizionale, e al tempo stesso è legata alla sopravvivenza dello stesso ambiente. È necessario proteggere le foreste e i sistemi ecologici e fermare la contaminazione e il degrado dell’ambiente che mettono in pericolo la nostra salute e quella degli altri abitanti del pianeta.

Territorio ancestrale

5. Lanciamo un appello a tutta l’umanità affinché si fermi l’azione caotica ed egoistica di deforestazione, di degrado e distruzione delle foreste, delle fonti d’acqua e delle azioni di noncuranza che stanno compromettendo la sopravvivenza di piante e animali, mettendoli a rischio di estinzione. Vi preghiamo di comprendere che tali processi, basati sul mero guadagno di denaro, non solo mettono a rischio la nostra sopravvivenza come popoli indigeni, ma anche, a qualsiasi livello, la sopravvivenza dell’intera umanità su questo pianeta.

6. Nelle nostre tradizioni, abbiamo un modo chiaro di utilizzo della terra che si divide fondamentalmente in tre aree: abitazioni, foresta sacra e coltivazione per cicli. Questo sistema indigeno di utilizzo della terra è rispettoso dell'ambiente e garantisce la nostra sostenibilità. È anche un modello per altre comunità nel mondo. Tuttavia, vediamo come molte azioni di deforestazione e di accaparramento della terra stiano distruggendo questo saggio sistema, imponendo un'altra produzione veloce che degrada i terreni e distrugge la foresta. Consigliamo non solo di rispettare i nostri modi tradizionali di relazione con Madre Natura, ma anche di studiare questo modello e di utilizzarlo in quei luoghi dove l'ambiente è stato negativamente colpito.  

Spiritualità

7. Le spiritualità indigene mantengono strette affinità. Crediamo in una parola spirituale strettamente legata a Madre Natura. Difendiamo il diritto di educare i nostri figli a questa spiritualità, di riscoprire e promuovere il ruolo del Cha Thom (principale anziano) come leader spirituale delle nostre comunità, come colui che conosce i segreti della foresta, le nostre piante sacre e medicinali, gli animali selvatici e i diversi modi delle nostre tradizioni. Rispettiamo le altre religioni e credenze, mentre ci aspettiamo che gli altri rispettino le nostre. Riconosciamo che tra di noi ci sono fratelli e sorelle che seguono le principali religioni come il buddismo, il cristianesimo e altre. Vogliamo vivere in armonia con gli altri, perché riteniamo che ogni religione porti pace e amore. Le nostre spiritualità indigene, anche se non hanno templi, sono il risultato di una saggezza antica, degna di attenzione e rispetto. I nostri templi sono le nostre comunità, le nostre case e le nostre foreste. 

Combattere la discriminazione

8. Abbiamo bisogno che gli altri ci conoscano molto meglio, in modo che possano capire e apprezzare le nostre culture, tradizioni e identità. In passato siamo stati silenziosi, ma ora abbiamo bisogno di parlare e di portare messaggi a tutta l’umanità, per garantire una convivenza pacifica con i membri di altri gruppi umani. Se parliamo nelle nostre lingue indigene o se ci vestiamo secondo i nostri costumi tradizionali, questo non ci rende “stranieri” o “estranei”. In questo abbiamo bisogno di rispetto, ma anche di comprensione, così da potere anche condividere la nostra saggezza con gli altri.

9. Vogliamo ringraziare tutti i gruppi, gli individui e le associazioni, le ONG e i programmi governativi, che hanno dato prova di azioni concrete per promuovere, proteggere e rafforzare i diritti, la dignità umana e il riconoscimento degli indigeni. Ma le azioni più potenti sono quelle che sono efficaci e che danno potere ai nostri giovani, in modo tale da renderci i principali leader del nostro sviluppo e della nostra sostenibilità. Siamo grati a piattaforme di espressione come questa di “Voices”. Abbiamo davvero bisogno di far sentire la nostra voce. 

10. Infine, riaffermiamo il nostro impegno per il recupero delle lingue, dei ricordi, dei sogni e delle forme di comunicazione del nostro popolo e delle nostre comunità. Siamo delegati di 8 Popoli Indigeni Cambogiani, ma ci sono altri gruppi indigeni in Cambogia e, in definitiva, siamo molti in tutto il pianeta, la Madre Terra. Ci aspettiamo di continuare a far sentire la nostra voce oggi e in futuro, per la costruzione di un mondo migliore.

Approvato per consenso dai partecipanti degli 8 delegati indigeni cambogiani di “Voices of Cambodia Indigenous Peoples 2024”.

Hork Rok (Toum Poun), Mana Tus (Kachak), Lar Proters Ummern (Kroung), Hanhai Aoen (Kavaet), Aokun (Prov and Loun), Pinilo (Jarai).

Centro Don Bosco, Provincia di Kep, 28 gennaio 2024.

InfoANS

ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico, organo di comunicazione della Congregazione Salesiana, iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, n. 153/2007.

Questo sito utilizza cookie anche di terze parti, per migliorare l'esperienza utente e per motivi statistici. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più o negare il consenso clicca il tasto "Ulteriori informazioni".