Tra le varie personalità intervenute alla cerimonia di apertura dell’evento si segnalano: don Ivo Coelho, Consigliere Generale per la Formazione; il salesiano coadiutore Jean Paul Muller, Economo Generale dei Salesiani di Don Bosco; don Biju Michael, Consigliere Regionale per l’Asia Sud; il salesiano coadiutore Raymond Callo, Coordinatore della Formazione nella Regione Asia Est-Oceania; don Joseph Pauria, Ispettore di India-Calcutta (INC); e l’Ispettore di India-Mumbai (INB), don Savio Silveira.
Don Biju Michael, Consigliere Regionale per l’Asia Sud, ha presentato il discorso introduttivo, toccando il tema “identità, fedeltà e leadership”. Poi, dopo la presentazione di tre diversi libri, la giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Thomas D’Souza, Arcivescovo di Calcutta, durante la quale il celebrante ha sottolineato l’importanza dell’identità, della fedeltà e della leadership tra le persone che sono affidate alle cure dei salesiani.
La seconda giornata, domenica 31 dicembre, Festa della Santa Famiglia, è iniziata con le Lodi e la Messa, presieduta da don Coelho. Questi, nella sua riflessione, ha sottolineato che ogni famiglia umana riflette il mistero di Dio. Gli eventi della giornata sono poi continuati con il discorso programmatico del sig. Muller, che ha sottolineato il tema del Congresso – “Il Fratello Salesiano nel XXI secolo” – e che nella sua presentazione, ha posto una domanda per una riflessione personale e collettiva sul calo del numero dei salesiani coadiutori e sulle ragioni di questo fenomeno.
Quindi, don Raymond Callo, del Settore per la Formazione della Congregazione, si è rivolto all’assemblea sul tema “La formazione in generale e lo scenario internazionale della vocazione del Salesiano Coadiutore in particolare”. Concentrandosi su questo tema, ha presentato le ultime statistiche sui Coadiutori nella Congregazione. Poi, ha anche esortato a promuovere la vocazione del Coadiutore dicendo: “Non è il lavoro che facciamo che ci qualifica, ma la nostra consacrazione”.
Da parte sua don Coelho ha parlato all’assemblea concentrandosi su tre diverse vocazioni: la vita matrimoniale, il sacerdozio e la vita consacrata. Ha sottolineato la realtà teologica della vita consacrata come anticipazione della vita futura e ha esortato l’assemblea a promuovere la fraternità e a non perdere mai il contatto con il mondo esterno nella vita quotidiana e nella missione.
Successivamente si è tenuta una tavola rotonda con don Coelho e il sig. Callo come relatori, e il sig. Vincent Castilino, Economo dell’Ispettoria di Hyderabad (INH), come moderatore. Il dibattito che ne è seguito si è soffermato su questioni relative al piano di formazione e alle azioni da intraprendere a livello di Congregazione, di Ispettoria, nella comunità locale e a livello personale. Poi, nell’Assemblea Generale successiva, si è riflettuto sui vari modi e mezzi per promuovere le vocazioni dei coadiutori nell’attuale mondo digitale. E per chiudere la giornata è stato reso omaggio alla fedeltà di 25 coadiutori presenti al Congresso, che hanno celebrato nell’anno i 25 o i 50 anni di professione religiosa.
Il primo giorno del nuovo anno, apertosi con le Lodi, è proseguito con la Messa festiva presieduta da don Pauria, che durante la celebrazione si è soffermato sul tema della fedeltà, e che con riferimento alla Solennità di Maria Santissima Madre di Dio ha esortato tutti ad essere fedeli alla propria vocazione come lo fu la Madonna, sempre disponibile a fare la volontà di Dio.
Don Robert Pen, dell’Ispettoria di India Mumbai, (INB) ha quindi animato l’assemblea sul tema centrale del Congresso. Nella sessione di introduzione, ha ricordato il significato del punto 1.5.1 della Ratio Fundamentalis, affermando che il Salesiano Coadiutore è l’icona della comunione e dell’identità salesiana, e che è un costante richiamo ai membri della comunità della dimensione laicale della vocazione salesiana. Ha poi presentato i ruoli specifici del Salesiano Coadiutore e del Salesiano Sacerdote nella comunità e nella Congregazione, in base al tema centrale del Congresso, proponendo a seguire otto punti per la discussione di gruppo.
Infine, ha guidato l’assemblea a proiettare il tutto in tre “sogni”, con linee d’azione appropriate che sarebbero state sviluppate durante il successivo dibattito. I tre sogni hanno riguardato: la formazione e l’addestramento; il ruolo dei coadiutori nell’educazione e nella pastorale; prospettive e sviluppi futuri, con particolare riferimento alle strategie di promozione vocazionale.
Alcune delle linee d’azione proposte durante i dibattiti in gruppo sono stati:
– Dare competenze ai coadiutori per essere efficaci nel loro ministero, affinché siano imbevuti e sappiano trasmettere i valori di Gesù ai giovani di oggi, alla maniera di Don Bosco;
– Accompagnare i giovani nel contesto socio-politico-culturale, per formarli come persone buone e cittadini onesti, contribuendo così alla costruzione della nazione;
– Favorire e coltivare la vocazione del salesiano coadiutore, attraverso una testimonianza viva e una proposta esplicita.
“La nostra identità ci dà uno scopo, la fedeltà ci sostiene nelle sfide e la leadership ci permette di guidare gli altri verso la luce degli insegnamenti di Don Bosco” è stata l’affermazione di sintesi con cui si è conclusa la terza giornata del congresso.
