Italia – Consulta Mondiale della Famiglia Salesiana 2023: riflessione e condivisione sulle radici carismatiche salesiane

22 Maggio 2023

(ANS – Torino) – La Consulta Mondiale della Famiglia Salesiana (FS) 2023 è giunta già oltre le metà del suo percorso (19-23 maggio). Un percorso che quest’anno è più che mai reale, come movimento fisico nello spazio geografico tra i Luoghi Salesiani e come pellegrinaggio spirituale “per mettersi in contatto in maniera diretta e viva con le origini del carisma di Don Bosco”, come ha affermato con chiarezza don Joan Lluís Playà, Delegato Centrale del Rettor Maggiore per il Segretariato per la Famiglia Salesiana.

I lavori della Consulta Mondiale della (FS) vedono la partecipazione di ben 25 responsabili maggiori o loro delegati sui 32 gruppi complessivi, e per diversi di essi si tratta della prima partecipazione ad un simile raduno.

Nell’omelia della Messa introduttiva, celebrata nel pomeriggio di venerdì 19 nella Cappella Pinardi, a Valdocco, don Alejandro Guevara, Animatore Spirituale Mondiale dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), ha preso spunto dalla liturgia del giorno per invitare tutti a percepire l’amore di Dio verso la Famiglia Salesiana e, tramite essa, a tantissime persone di tutto il mondo: “La nostra famiglia ha un messaggio da trasmettere a tutti; giovani e anziani, bambini e adulti, poveri e ricchi... ‘Io sono con voi’: è il sacramento della presenza del Signore, l’invito a scoprire Dio presente e operante nella vita quotidiana di ogni persona” ha affermato.

Le attività del primo giorno sono poi proseguite con dei lavori di gruppo, divisi per lingua, durante i quali i vari superiori e coordinatori si sono presentati e conosciuti e hanno condiviso le più significative novità emerse nella vita dei gruppi nell’ultimo anno.

Sabato 20 i partecipanti alla Consulta hanno iniziato il percorso, di contemplazione e meditazione, che li ha condotti dapprima al Colle Don Bosco e poi a Chieri, sui passi dell’infanzia e della giovinezza di Don Bosco. Nella prima tappa la visita ha messo in luce la casa dei Becchi, il prato del sogno dei 9 anni, e ha permesso anche un momento di venerazione della reliquia di Don Bosco conservata nel santuario del Colle; nella seconda, sono state affrontate le fasi di crescita e maturazione avvenute in Don Bosco attraverso alcuni luoghi centrali del suo soggiorno a Chieri: le chiese di San Domenico e San Filippo, il Seminario, il Duomo, il Caffè Pianta…

Nel tardo pomeriggio, durante un dialogo con don Michal Vojtáš, Vicerettore dell’Università Pontificia Salesiana, si è cercato di trasportare quanto appreso sul percorso spirituale e formativo di Don Bosco all’attualità della formazione dei giovani e della pastorale vocazionale dei vari gruppi.

Domenica 21 maggio è stata interamente trascorsa a Valdocco, ma sempre in un clima di ricerca spirituale sui passi del capostipite della FS. Nella Messa d’inizio giornata, a motivo della Solennità dell’Ascensione, don Playà ha ricordato la dimensione intimamente missionaria e apostolica cui tutti i gruppi della FS sono chiamati, nella fiduciosa consapevolezza di essere sempre accompagnati dalla presenza del Signore Gesù.

Poi, i presenti hanno approfondito tutta l’esperienza di Don Bosco a Valdocco, avvalendosi delle opportunità di conoscenza e riflessione rese possibili dal Museo Casa Don Bosco, così come dalla Chiesa di San Francesco di Sales e dalla Basilica di Maria Ausiliatrice. Tutto il vissuto del giorno è stato poi rielaborato e condiviso in gruppi di lavoro misti (consacrati, laici e istituti secolari) per rintracciare e condividere gli elementi più caratteristici dell’esperienza carismatica di Don Bosco, così da approfondirli e rafforzarli nella vita e nella missione dei gruppi.

La conclusiva sessione di confronto con Vojtáš in questo caso ha riguardato specificamente il “come” vivere tali elementi, mirando a produrre uno sguardo prospettico sul Sistema Preventivo in rapporto alle sfide attuali: famiglie divise, società multiculturali e multireligiose, secolarizzazione, differenze sociali…

La giornata di lunedì 22 è stata invece dedicata alla figura di Santa Maria Domenica Mazzarello, con tappe a Mornese e Nizza Monferrato. Nella prima delle due tappe, Madre Chiara Cazzuola, Madre Generale delle Figlie di Maria Ausiliatrice, ha evidenziato il volto di madre della Santa di Mornese, la sua umiltà e il suo servizio discreto, prima in famiglia, poi alle prime consorelle, infine alla nascente Congregazione. E nella circostanza ha anche ricordato l’incoraggiamento che le diede Don Bosco alla sua ritrosia ad accettare l’incarico di Madre Generale del nuovo istituto: “Ella avrà solo il titolo di Vicaria, perché la vera Direttrice è la Madonna”.

L’intera esperienza della Consulta Mondiale della FS, ancora non conclusa, già si delinea come un tempo propizio di crescita e fecondità. “Avverto una reazione molto positiva da parte di tutti i partecipanti, soprattutto dei nuovi. Emergono le radici del comune carisma, così come le specificità dei vari gruppi. Non stiamo condividendo solo ciò che facciamo, ma il senso più profondo di ciò che facciamo” ha testimoniato don Playà.

“Questi giorni di condivisione sono un momento importante per tutta la FS: sia per sentirci sempre più famiglia in Don Bosco, e attorno al Rettor Maggiore, che lo rappresenta; sia, per condividere le esperienze di famiglia, semplicità e allegria, che ci caratterizzano come FS. Queste giornate ci danno l’opportunità di tornare alle origini del carisma dei primi tempi: non per nostalgia, ma per ricaricarci di quella sana allegria e di quella santità fatta di semplicità, umiltà e benevolenza” conferma Madre Graziella Benghini, Superiora Generale delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore (SOSC).

Mentre la sig. Olivia Furlan, Vicepresidente delle Exallieve delle Figlie di Maria Ausiliatrice, alla prima partecipazione alla Consulta, aggiunge e conclude: “È un immergerci in questa dimensione di unicità della Famiglia Salesiana. È come fosse un tessuto che di colore in colore, di filo in filo, s’intreccia strettamente l’uno all’altro. Questo è quello che sto vivendo e me lo porterò certamente nel cuore… È quello che ci fa essere ciò che siamo e che vogliamo essere per gli altri”.

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