Il webinar, organizzato dal settore comunicazione dell’Ispettoria salesiana dell’Ecuador, aveva lo scopo di promuovere l’uso responsabile delle reti sociali tra coloro che fanno parte delle comunità e delle opere dell’Ispettoria, tenendo conto delle linee guida della Congregazione in materia. All’evento, non a caso, ha partecipato anche don Ricardo Campoli, SDB, Referente del Dicastero per la Comunicazione Sociale per le Regioni Interamerica e America Cono Sud.
Attraverso la piattaforma Zoom e la diretta su Facebook, si sono collegati per partecipare numerosi salesiani, laici, responsabili locali della comunicazione sociale, giovani del Movimento Giovanile Salesiano, operatori pastorali delle parrocchie e degli oratori e membri di diversi rami della Famiglia Salesiana. Si sono collegati, inoltre, anche diversi partecipanti dalle Ispettorie salesiane di Bolivia e Perù.
I moderatori sono stati Marcelo Vizuete, dell’Unità Educativa “Don Bosco” di La Tola, e Valeria Narváez e Matías Rizzo, dell’Unità Educativa “Cardenal Spellman”. Essi fanno parte della rete dei giovani comunicatori salesiani e sono stati i protagonisti dell’animazione di questo spazio che si è svolta sul set televisivo di “Audiovisuales Don Bosco”.
Don Marcelo Farfán, Ispettore, ha dato il benvenuto ai partecipanti. Nel suo discorso ha ricordato l’importanza di affrontare questo tema per approfondire le sfide della comunicazione nella sfera digitale e cosa significhi vivere il carisma salesiano in questi contesti. “Come Ispettoria, abbiamo grandi sfide nell’ambito della comunicazione sociale; mi auguro che questo sia uno spazio per scatenare la riflessione, redigere proposte, pensare a come essere presenti nelle iniziative in cui il mondo della comunicazione sta evolvendo”.
Don Campoli, da parte sua, facendo ricorso ad autori vari, ha spiegato alcuni degli aspetti che compongono l’identità digitale delle persone sul web. Ha fatto riferimento al concetto di “maschera”, poiché sulle reti sociali gli utenti cercano di presentarsi nel miglior modo possibile. “Le reti sociali ci permettono di fare un passo in più: possiamo presentarci come vogliamo essere visti, anche da chi non incontreremo mai” ha affermato.
“Dobbiamo considerare il mondo digitale come un luogo antropologico e teologico, dove sono in gioco non solo le informazioni pubblicate, ma dove anche la fede è messa a rischio. Carichiamo di tutto e di più sui nostri profili, il che richiede che il nostro comportamento nella vita reale sia lo stesso di quello nella vita virtuale”, ha aggiunto don Campoli, sottolineando che tutto ciò che viene sperimentato nel mondo digitale possa aiutare a generare legami e connessioni. Certo, tutto dipende dall’uso e dalla responsabilità digitale di ogni individuo.
Prima della fine del webinar, Tatiana Capelo, Delegata per la Comunicazione, ha ricordato quanto segue: “Questi spazi sono importanti all’interno del Progetto Organico Ispettoriale, in quanto l’obiettivo è promuovere l’uso critico dei media e delle reti sociali”. In chiusura, ha anche invitato tutte le comunità e le opere a partecipare alla Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali di domenica prossima, 21 maggio 2023.
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