Si stima che dal primo giorno di guerra in Ucraina siano stati demoliti 350 ponti (50 sono già stati ricostruiti). 126.700 abitazioni private, 16.800 condomini, 800 edifici sanitari, 11 aeroporti sono stati demoliti o gravemente danneggiati.
Alla conferenza hanno partecipato più di 300 espositori associati a vari settori dell’edilizia (sistemi di riscaldamento, sistemi fognari, trattamento delle acque, costruzione di edifici residenziali, costruzione di edifici sociali, costruzione di ponti, pannelli solari e molti altri). Erano presenti rappresentanti dei governi dei Paesi europei - tra cui il Ministro degli Affari Esteri della Danimarca, il Ministro dello Sviluppo e della Tecnologia della Polonia, il Ministro dell’Economia della Lettonia; e, soprattutto, rappresentanti delle città e delle comunità locali dell’Ucraina, tra cui i sindaci di Zhytomyr, Izyum; rappresentanti dei governi locali di Chernihiv, Vinnytsia, Bucha, Kherson, Mariupol e altri ancora. Hanno presentato progetti per la ricostruzione delle loro città - in particolare scuole, ospedali, infrastrutture sociali, centri sportivi, ma anche infrastrutture per lo sviluppo urbano, come aeroporti e parchi industriali. Ciascuna delle città rappresentate ha già preparato progetti, visualizzazioni, stime dei costi e bilanci; l’unica cosa di cui hanno bisogno sono dei partner che inizino a lavorare il più rapidamente ed efficientemente possibile a tempo debito.
Secondo i rappresentanti ucraini presenti alla conferenza, il tema della ricostruzione del Paese non è un tema di domani, ma di ieri. Il sogno e la speranza degli ucraini è di ricostruire la loro patria come un Paese europeo moderno, privo di ricordi sovietici. Presentano la ricostruzione dell’Ucraina agli investitori come un buon investimento di capitali. Capiscono che al momento è rischioso, ma credono che l’Ucraina vincerà questa lotta per la libertà in breve tempo, e allora il suo rinnovamento e la sua ricostruzione dovranno essere affrontati immediatamente. Una ricostruzione che non riguarderà solo edifici, strade e ponti, ma anche un senso di libertà, democrazia e un nuovo sistema economico.
“In questa due giorni di incontri si è potuta constatare la grande solidarietà del mondo verso l’Ucraina e la grande speranza di una rapida fine della guerra e della possibilità di creare un’Ucraina più forte, bella ed europea” ha concluso la sig.ra Jakubczyk.
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