La canzone, frutto di letture, riflessioni e intense preghiere attorno alla figura di Artemide Zatti, è un’autentica “catechesi” sulla vita e sua spiritualità del Beato e futuro Santo, e cerca di avvicinare l’ascoltatore all’essenza della santità del sig. Zatti.
Il testo della canzone è parte anche del lavoro che ha dato origine al libro che don Meana ha scritto per la casa editrice salesiana “Ediciones Don Bosco Argentina”, intitolato per l’appunto “Creí. Prometí. Sané. Contemplando la santidad de Dios en Artémides Zatti” (Credetti. Promisi. Guarii. Contemplare la santità di Dio in Artemide Zatti).
“Eduardo è un artigiano della parola. Quella parola che è andato selezionando con cura, con arte, con delicatezza, con freschezza, la pura verità... con bellezza. Il suo lavoro ha il sapore dell’artigianato unito alla grandezza architettonica della sua proposta”, ha scritto a proposito di quest’inno il salesiano coadiutore argentino José Sobrero, studioso della figura di Artemide Zatti.
Il brano musicale è il risultato di un lavoro congiunto tra don Eduardo Meana, Jorge Moraga, membro dell’équipe del Centro Salesiano di Formazione Permanente di Quito, in Ecuador, per gli arrangiamenti musicali, e di un gran numero di artisti che hanno collaborato alla registrazione: Guillermo González, Irma Bravo, Ignacio Saavedra, Christian Chávez.
Per conoscere il testo completo dell’inno e gli accordi, per ascoltare il brano e trovare molte altre risorse, visitare la pagina: www.zatti.org/himno