"Cuore calamita". È così che don Angelo Santarsola, Superiore dell’Ispettoria salesiana dell’Italia Meridionale (IMA), chiama Domenico Lorusso. L’ingegnere potentino è stato ucciso a Monaco di Baviera il 28 maggio del 2013, dopo aver difeso la fidanzata da un aggressore mai identificato. Lo scorso 6 dicembre avrebbe compiuto 40 anni. Un’assenza che è diventata speranza, grazie al segno che l’animatore salesiano ha lasciato nella comunità dell’oratorio di San Giovanni Bosco, nella sua famiglia, tra gli amici, in chi lo ha conosciuto, e che oggi è tangibile a chiunque grazie al volume "Diario a papà. Domenico Lorusso, esempio di speranza", edito da Salesiani Don Bosco - Italia Meridionale.
Domenico è amante del bello, della musica, dello sport. Arbitro di calcio, ministrante, animatore salesiano, missionario in Madagascar, ingegnere informatico in Germania dove arriva dopo un anno a Liverpool e poi un master a New York, "è un ragazzo dal sorriso meraviglioso, carismatico, che sapeva affascinare tutti - racconta ancora don Angelo - Chi è in grado di regalare tanti sorrisi è anche quella persona in grado di riflettere, vivere momenti di malinconia e solitudine. Dietro il sorriso di Domenico c’è la grande riflessione e il coraggio di combattere, mettersi in discussione, mettere a repentaglio le proprie certezze, cambiare città, incontrare tante persone e non avere pregiudizi. A Roma sacrifica le serate libere per portare un pasto caldo alla comunità di Sant’Egidio. Domenico contagia ancora oggi chi non l’ha conosciuto. Parlo di lui ai giovani spesso perché è cuore che ama e continua ad amare ancora anche se non lo vediamo fisicamente. Questo è Domenico".
L’essere esempio nasce quindi dalla continua ricerca di se stesso e del sé cristiano, con i pregi e i difetti dell’età. "La sua è una storia che va raccontata perché è esempio di speranza per tutti i giovani - afferma Michele Casella, insegnante di lettere alla scuola salesiana del Vomero, a Napoli, e curatore del libro - che trovano la figura di un ragazzo dalle grandi fragilità, in cui è possibile riconoscersi, ritrovare le proprie fragilità e i propri percorsi. E poi la forza delle parole. I testi di Domenico sono come poesie".
La straordinaria vita di Domenico Lorusso è stata brutalmente interrotta la sera del 28 maggio 2013. Il libro, grazie alla disponibilità della famiglia e della fidanzata Gilda, ripercorre con coraggio anche quei tragici avvenimenti. È sera quando Domenico e Gilda stanno tornando a casa in bici. Un uomo sputa sul viso della ragazza. Domenico si avvicina, vuole comprendere le ragioni di un gesto così violento. Non fa in tempo a domandare, a comprendere, che l’uomo lo accoltella facendo perdere le sue tracce, da allora mai più ritrovate. La corsa in ospedale e il cuore di Domenico si ferma. Almeno su questa terra, perché quando un "cuore è calamita" continua a battere.
Le donazioni volontarie per l'acquisto del libro verranno utilizzate per realizzare a Lecce un progetto che riguarda le storie di giovani "eroi cristiani", tra le quali quella dello stesso Domenico.
Qui è possibile assistere alla presentazione del volume
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IME Comunicazione editrice