Nel corso dell’evento, promosso dall’Associazione Cultori di Storia Salesiana (ACSSA) in collaborazione con le Facoltà di Scienze dell’Educazione e della Comunicazione Sociale della suddetta università, hanno preso la parola vari studiosi.
Nel proprio saluto il prof. don Antonio Dellagiulia, SDB, Decano della Facoltà di Scienze dell’Educazione (FSE) dell’UPS, ha sottolineato la valenza spirituale dei singoli profili e l’inserimento nella tradizione salesiana; così pure ha individuato nei singoli personaggi presentati quel percorso di chiara identità personale, grande intimità e generatività sociale, di cui parla un classico autore di psicologia dello sviluppo, Erik Erikson.
Il prof. don Motto, Presidente dell’ACSSA, ha poi illustrato le complesse fasi di lavoro internazionale preparatorio al volume, gli obiettivi che si intendevano e che si sono raggiunti e la metodologia storiografica innovativa che si è applicata. Quindi ha mostrato i volti dei 48 protagonisti del volume.
Il prof. Giorgio Rossi, docente emerito dell’Università di Roma-tre, utilizzando la prospettiva storiografica suggerita da Maurice Nédoncelle circa il rapporto di reciprocità fra lo studioso e il personaggio oggetto di studio, ha ricordato le figure di don Antonio Cojazzi, don Rufillo Uguccioni e don Carlo Torello, da lui personalmente incontrati.
Il prof. padre Giuseppe Crea, CMMJ, docente di psicologia all’UPS, in un magistrale intervento ha evidenziato aspetti che accomunano i vari personaggi SDB e FMA del volume: la capacità di innestarsi sul comune carisma salesiano, di integrare le diversità, di rimanere stabili pure nel cambiamento. Essi hanno “imparato ad imparare”, a farsi modellare dagli eventi e dalle situazioni: radicati nel tempo, sono stati pronti ad accogliere gli appelli del contesto, in vista di qualcosa o di qualcuno. Il loro carisma educativo è diventato metodo di vita proponibile a tutti. Per dirla con Papa Francesco, alla fine sono stati capaci di “uscire d’un balzo da se stessi”.
Infine, la dottoressa e affermata giornalista, Rita Pinci, coordinatrice di “Donne Chiesa Mondo”, rivista mensile dell’Osservatore Romano, ha dato un’interessante lettura del “femminile” del volume. Ha parlato di un volume coraggioso, ottimista, di un’umanità femminile sparsa a piene mani, di donne costrette ad allenare intraprendenza, fantasia, immaginazione, che hanno dimostrato incredibili capacità di resilienza. Altro che sesso debole.
L’evento, moderato dal prof. don Francesco Casella, docente emerito dell’UPS, è stato seguito in diretta nei vari continenti ed è sempre disponibile sul canale YouTube della stessa UPS.