Una delle grandi novità dell’“OzBosco” di quest’anno è stata quella di permettere a persone che altrimenti non sarebbero state in grado di presenziare (a causa di problemi di distanza), di rappresentare diversi Paesi come l'India, gli USA, Hong Kong, il Canada e le Fiji.
Tra gli interventi principali, sono da segnalare quelli di Steve Eguino e di Akec Makur Chout. Il primo, nella serata di venerdì 14 ha approfondito il tema della Strenna di quest’anno. Eguino ha messo in evidenza che: “quando si tratta della nostra fede, dobbiamo sempre lavorare per migliorarla”.
Il giorno successivo, grande spazio è stato riservato ad Akec Makur Chout, nativa del Sud Sudan, che ha trascorso la sua infanzia in un campo profughi, prima di arrivare con la sua famiglia a Perth, in Australia. Akec ha parlato direttamente ai giovani della sua storia, esortandoli a diventare il cambiamento che vogliono vedere nel mondo e ricordando loro che essere giovani significa essere potenti!
Significativo anche l’intervento di Macson Almeida e Malka Doshi, della Don Bosco Green Alliance, che in diretta da Mumbai, hanno condiviso la loro passione per la cura dell'ambiente. Da ricordare anche il workshop sull'empowerment giovanile condotto da Michael e Felicity Walter, da Melbourne.
La liturgia finale è stata guidata da don Brian Ahern ed è stata il modo perfetto per concludere l’evento, celebrando anche il compleanno di Don Bosco.
Solitamente, OzBosco è l'apice assoluto dell'anno per il Movimento Giovanile Salesiano in Australia, con oltre 150 giovani provenienti da tutto il Paese, che si riuniscono per un fine settimana di giochi, laboratori, musica, riflessioni, danza e preghiera. Quest’anno, a causa della pandemia di coronavirus, era sembrato impossibile da portare avanti. Tuttavia, grazie ad un piccolo ma volenteroso team, è stato rivalutato e ripensato tutto l’evento, che si è quindi spostato su una piattaforma online, ma ha conservato tutto il carisma salesiano.