Il Paraguay, con una popolazione di oltre 7 milioni di persone, secondo gli ultimi dati ha 986 casi confermati, 11 morti e 477 guariti. Ma non si può abbassare la guardia, anzi, si sta lavorando affinché la popolazione non subisca le conseguenze o la povertà a motivo del confinamento.
“Il miracolo di Minga Guazú è stato costruito con la collaborazione di tante persone, associazioni e istituzioni, come il Comune e l’Ufficio del Governatore, al di là delle bandiere politiche e dei credo, con una presenza molto forte dei giovani della pastorale giovanile salesiana”, spiega don Sergio Maciel, coordinatore del comitato.
Nella prima fase, la sede del comitato è stata collocata nella comunità religiosa salesiana del km20. I kit alimentari sono stati distribuiti per aiutare le famiglie più bisognose, con la collaborazione dei coordinatori delle 65 cappelle della parrocchia. Quando l’organizzazione è cresciuta e le richieste sono aumentate, si è deciso di spostare la sede del comitato nell’Istituto Tecnico Maria Ausiliatrice, dove opera ancora attualmente.
In questo duro lavoro di sostegno alle famiglie, la collaborazione di Itaipu Binacional (l’ente proprietario della diga di Itapu, NdR) è stata ed è tuttora fondamentale. Attualmente, il comitato sta distribuendo prodotti di base a circa 370 mense per i poveri in tutto il distretto di Minga Guazú, beneficiando oltre 60.000 persone.
Secondo don Maciel il lavoro si svolge in una “piacevole atmosfera di gioia salesiana, una vera minga (lavoro comunitario, in lingua quechua, NdR), nello stile dei fondatori del Distretto”.
Da parte sua, don Mario Villalba, Ispettore dei Salesiani in Paraguay, insieme a don Wilfrido Baez, Economo Ispettoriale, ha visitato la comunità ed è venuto a conoscenza del lavoro svolto dai salesiani di Minga Guazú.
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