“Ci siamo resi conto che bisogna accompagnare e guidare i proprietari terrieri a una sana e giusta gestione delle loro terre e così abbiamo avuto l’idea di scrivere queste linee guida”, ha detto l’arcivescovo nell’introdurre il testo.
Mons. Panfilo ha anche parlato del suo coinvolgimento nel progetto “West Pomio Oil Palm Project”, meglio noto come “Sigite Mukuts”, che riguarda l’estrazione dell’olio di palma nell’area di West Pomio – all’interno delle diocesi di mons. Panfilo. Tale progetto, gestito dalla “Gilford Limited”, filiale della multinazionale malese Rimbunan Hijau (RH), ha avuto un forte impatto sull’ambiente e sulle popolazioni indigene locali, che hanno lanciato una richiesta di aiuto all’arcivescovo. Ed egli, da buon salesiano, non si è potuto rifiutare di intervenire per difendere i loro diritti. Anzi, incoraggiato dall’Enciclica del Santo Padre, Laudato Si’ (2015) ha esaminato con cura la faccenda, ha visto con i suoi occhi le condizioni del territorio e si è reso conto che più indagava e più problematiche scopriva.
“Sono stati affittati 5,5 milioni di ettari di terra da entità nazionali ed estere nell’ambito del Contratto Speciale di Locazione Aziendale Agricola (SABL) e la maggior parte di questa terra è ora nelle mani di stranieri”, ha aggiunto. “Nel distretto di Pomio la questione sta minando la serenità e l’unione delle famiglie”, ha spiegato, perché “gli uomini lavorano per le compagnie straniere, mentre le donne sono contrariate a causa dei danni apportati alle acque dei fiumi che iniziavano ad inquinarsi”.
Il documento del presule salesiano è stato illustrato a un’assemblea di attivisti e operatori pastorali che includeva tra gli altri, mons. Francis Meli, vescovo di Vanimo, insegnanti di diverse scuole e altri professionisti laici.
Concludendo, l’arcivescovo ha esortato tutti a “prendersi cura della nostra casa comune” affermando che “non è troppo tardi perché le persone stipulino accordi basati sulla giustizia, garantendo la tutela dell’ambiente oltre ad una distribuzione equa dei benefici”.
All’intervento di mons. Panfilo è seguita una sessione di domande e risposte in cui diverse persone hanno apprezzato il libretto e il lavoro svolto dall’Arcivescovo. “Questo sussidio è un documento importante. Ci rende consapevoli di rilevanti questioni fondiarie", ha detto Michael Varpik, uno dei presenti. Mentre Anastasia Hasola, insegnante della scuola secondaria di Marianville, ha dichiarato. “Mi ha colpito il fatto che l’Arcivescovo, alla sua età, sia in grado di fare così tanto e ho pensato che anche noi e molti giovani possiamo fare tanto. Se sapremo assumerci la responsabilità della nostra terra, credo che ci sarà un futuro migliore per noi. Abbiamo la possibilità di fare qualcosa per avere una Papua Nuova Guinea migliore” ha dichiarato.
Fonti: Catholic Herald, Agenzia Fides, AustraLasia